Governo locale e legalità

Tagliaferri (FdI): “Distribuzione di pipe gratuite per il crack, verificare la legittimità”

“In questi giorni si è acceso un forte dibattito in Emilia-Romagna in merito alla distribuzione di pipe sterili per crack da parte di enti locali e Ausl”

Verificare la legittimità, e le conseguenze legali e sanitarie, della distribuzione di pipe sterili per il consumo di crack. È quanto chiede con un’interrogazione Giancarlo Tagliaferri (FdI).

“In questi giorni – riporta il consigliere – si è acceso un forte dibattito in Emilia-Romagna in merito alla distribuzione di pipe sterili per crack da parte di enti locali e Ausl, presentata come misura di ‘riduzione del danno’. A Piacenza, come riportato dalla stampa locale, l’Ausl ha avviato la distribuzione di pipe sterili attraverso il SerDP, in convenzione con la cooperativa Papa Giovanni XXIII. Fratelli d’Italia ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica, ritenendo che la distribuzione di strumenti destinati al consumo di sostanze stupefacenti possa configurare ipotesi di reato”.

L’esponente di FdI spiega che “a Parma, già nel 2024 l’Ausl aveva distribuito 316 pipe per crack, circostanza che portò Fratelli d’Italia a sporgere denuncia ipotizzando i reati di istigazione a delinquere, favoreggiamento dell’uso di stupefacenti e malversazione di denaro pubblico. La stampa ha confermato in questi giorni che la pratica non solo è proseguita, ma è stata ulteriormente ribadita dalle autorità sanitarie locali. A Bologna, il Comune ha annunciato la distribuzione di 300 pipe per crack, finanziata con fondi comunali (oltre 3.500 euro), con conseguenti esposti di Fratelli d’Italia alla Procura e alla Corte dei Conti, oltre a banchetti e raccolte firme. Inoltre, anche a Reggio Emilia la pratica della distribuzione di pipe risulta attiva da oltre quattro anni, con forniture mensili inserite nelle politiche locali di riduzione del danno”.

Per Tagliaferri, la scelta di alcune Ausl e di alcuni alcuni Comuni, oltre a generare sconcerto fra i cittadini, rischia di inviare messaggi fuorvianti soprattutto ai giovani e chiede alla Giunta “se fosse a conoscenza delle iniziative di distribuzione di pipe e altri strumenti per il consumo di crack attivate dalle Ausl e dai Comuni di Bologna, Parma, Piacenza e Reggio Emilia e se non ritenga di dover verificare la legittimità, e le conseguenze legali e sanitarie, di queste pratiche, anche alla luce delle denunce già presentate da Fratelli d’Italia in diverse province e di quella annunciata a Piacenza”.

(Giorgia Tisselli)

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