Con un’interrogazione, rivolta alla giunta regionale, i consiglieri reggiani di maggioranza Ottavia Soncini, Roberta Mori e Andrea Costa del Partito democratico, Federico Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa e Stefania Bondavalli della lista Bonaccini, intervengono sulla la proposta del Comune di Villa Minozzo di “ricompensa al valore militare” per i caduti della frazione di Minozzo del 30 luglio e del 1° agosto 1944. Richiesta trasmessa a fine maggio 2022 dal Comune di Villa Minozzo, come da prassi, alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministero della Difesa.
Minozzo, si legge nell’atto, “fu teatro tra il 30 luglio e il 1° agosto 1944 di un eccidio nazifascista, punizione per l’appoggio dei residenti ai partigiani: con i suoi 19 morti è la seconda frazione martire del comune di Villa Minozzo, dopo Cervarolo”.
I cinque consiglieri spiegano, però, che “ad oggi non è pervenuta alcuna risposta a questa richiesta”.
“Le ricompense al valor militare – si legge nell’interrogazione – sono pubblici attestati dello Stato italiano che hanno la finalità di segnalare come degni di pubblico onore gli autori di atti di eroismo militare: il conferimento avviene per decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro della Difesa”.
L’eccidio di Minozzo, concludono Soncini e colleghi, “costituisce una ferita ancora aperta per la popolazione del luogo: sopravvivono infatti figli e nipoti delle vittime il cui dolore può trovare consolazione nel vederlo condiviso dalla memoria collettiva, come già è accaduto per altre stragi dello stesso periodo”.
I cinque consiglieri chiedo quindi, sulla vicenda, l’interessamento diretto dell’esecutivo regionale.
(Cristian Casali)