“La risoluzione dell’Emilia-Romagna riguardo alla proposta di direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne e sulla violenza domestica è stata recepita da tutte le regioni. Un risultato importante per le donne e per tutta la società. Ora il governo dia continuità, formulando una proposta da portare ai tavoli europei“.
La notizia è stata resa nota dall’assessore regionale ai rapporti con l’UE Paolo Calvano durante la presentazione della Sessione Europea tenutasi avvenuto nel corso della commissione Bilancio e Affari generali presieduta da Massimiliano Pompignoli.
“Tutti ci aspettiamo un ruolo importante dell’Unione europea attraverso le politiche di bilancio”, ha sottolineato l’assessore, ricordando che al Pnrr si affiancherà il RePowerEu, un piano per risparmiare energia, produrre energia pulita, diversificare il nostro approvvigionamento energetico. “All’Italia -ha detto Calvano- verranno messi a disposizione 2,7 miliardi di euro cui si aggiungerà un 7,5% di fondi di coesione. Si tratta di un pacchetto importante di risorse per modificare l’assetto di approvvigionamento energetico dei nostri territori. A tal fine ho proposto l’introduzione di un capitolo sulle Comunità energetiche per le quali la Regione Emilia-Romagna ha già emanato un primo bando, andato bene”. “Auspico infine -ha concluso Calvano- che la gestione dei fondi Fesr e Fse resti centrale e non passi a livello nazionale come ventilato: ci sarebbe una contraddizione tra chi sostiene l’autonomia e chi decide di accentrare le risorse a livello governativo. L’Emilia-Romagna ha dimostrato un livello efficace della spesa nella gestione Fesr e Fse”.
“Ci saranno focus tematici specifici a partire dai 43 obiettivi del programma della commissione Europea incrociati con il quadro conoscitivo della giunta”, spiega Lia Montalti (Pd) per la quale è bene focalizzarsi su specifici obiettivi prioritari partendo dal tema green, farsi trovare pronti per l’Europa digitale in modo da facilitare i pagamenti verso le imprese, digitalizzare il settore della mobilità, creare un’economia a misure di persone e avere un nuovo modello di tirocini di qualità. Montalti ha sottolineato anche l’importanza di affrontare il tema del fisco e dell’accesso al credito visto che l’Unione europea vuole creare l’Unione dei mercati dei capitali facilitando gli investimenti al dettaglio e l’accesso ai dati nei servizi finanziari. La consigliera si è soffermata anche sul tema della tassazione per le imprese in chiave europea, visto che l’Unione europea vuole garantire una tassazione sempre più omogenea a livello europeo armonizzando le imposte e le condizioni fiscali in modo da garantire una sostanziale situazione di equilibrio nella Ue, così come l’obiettivo europeo è quello di affrontare il tema dell’evasione e dell’elusione fiscale.
Stefano Bargi (Lega) ha commentato: “Se alla Sessione europea si vuole dare valore politico servono messaggi chiari segnalando le criticità: un territorio produttivo come il nostro deve mettere in fila non solo i punti di forza ma anche i problemi. Particolare attenzione deve essere posta alla ripartizione delle risorse derivanti dalla tassazione delle multinazionali, che anche l’Emilia-Romagna attrae, e alla questione energetica, rallentata dalla nostra macchina burocratica troppo complessa”.
Incentrati proprio sul tema dell’accesso al credito gli interventi dei rappresentanti di Abi e Unioncamere.
Giovanni Sabatini di Abi Emilia-Romagna ha focalizzato l’attenzione sulla strategia per gli investimenti “al dettaglio” della Commissione europea “il cui obiettivo è rafforzare, con interventi normativi, le tutele per i risparmiatori e accrescerne la partecipazione al mercato di capitali: è dal risparmio delle famiglie che si genera il flusso finanziario che arriva all’economia reale”. Altro obiettivo è “migliorare la disciplina di incentivi, remunerazione degli intermediari e commissioni per il servizio di consulenza, anche in termini di trasparenza, per servire al meglio i clienti”, mentre Guido Caselli (viscesegretario regionale di Unioncamere) ha ricordato come “l’attività di studio di Unioncamere può essere molto utile per i consiglieri regionali, viste anche le forme di collaborazione attivate con l’Assemblea legislativa. Un dato importante da tenere presente è che le nostre imprese esportano lo stesso numero di prodotti, ma li fanno pagare di più per via dell’aumento dell’inflazione con ricadute sui clienti: il grafico dell’inflazione sembra una cronoscalata e anche per il 2023 l’inflazione continuerà a crescere, anche se non con i ritmi del 2022, e sarà sul 6% che va ad aggiungersi all’8% del 2022 con ricadute su salari e stipendi che restano fermi. Oggi le imprese devono avere la capacità di investire: non solo sugli strumenti, ma in primo luogo sulle persone che sono quelle che fanno la differenza”.
La commissione ha anche approvato la nuova Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che stabilisce misure per un livello elevato di interoperabilità del settore pubblico nell’Unione (normativa su un’Europa interoperabile).
(Luca Molinari e Lucia Paci)