“Rivedere immediatamente i criteri di accesso agli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, includendo tutti i comuni emiliano-romagnoli, oggi esclusi, ma nei fatti pienamente coinvolti nelle misure di miglioramento della qualità dell’Aria previste da PAIR”.
Ad avanzare la richiesta alla giunta regionale è il Pd con un’interrogazione a prima firma Francesca Lucchi, sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Fabrizio Castellari, Eleonora Proni, Niccolò Bosi e Paolo Calvano, trattata nella commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Paolo Burani.
Lucchi, nel ricordare il decreto del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Economica dello scorso settembre, sottolinea i 597 milioni stanziati per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici come misura di attuazione del PNRR per favorire la transizione ecologica, ma parimenti lamenta “l’esclusione di importanti città della Romagna quali Cesena, Faenza, Imola e Lugo in quanto non ricadenti nel perimetro delle Aree Urbane Funzionali individuate dall’Istiotuto nazionale di Statistica ISTAT sulla base di dati del 2011”.
Rimarcando come le città escluse “siano aree sottoposte da anni a ordinanze antismog, vincoli del PAIR e misure di riduzione delle emissioni”, la consigliera dem sottolinea “l’evidente disparità di trattamento che si viene inesorabilmente a creare tra cittadini e imprese della stessa Regione. Una esclusione che rischia quindi di generare gravi ricadute economiche per il settore automotive locale oltre a rallentare la transizione ecologica in un territorio già fortemente esposto al problema dell’inquinamento atmosferico”.
L’Assessora all’Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture Irene Priolo, dando risposta ai quesiti posti, ha chiarito che “l’Emilia-Romagna ha già provato ad interloquire con il Governo su questi aspetti, ma i rilievi mossi in più occasioni in Conferenza Stato-Regioni non sono stati accolti”. Priolo parla quindi di “occasione persa” sia per il mancato allargamento dei requisiti che per il potenziamento del TPL. “le perplessità aumentano considerevolmente -conclude Priolo- non solo se si considera che il perimetro dei finanziamenti è basato su dati di 15 anni fa, ma anche e soprattutto perchè così facendo si considera il bacino padano alla stregua di una zona qualunque del nostro Paese e questa scelta finirà per influenzare anche le prossime scelte sulle limitazioni alla circolazione per i veicoli Euro 5, dal momento che le rilevazioni del mercato automotive ci dicono di una tendenza sempre maggiore verso l’acquisto di veicoli usati che non contribuisce ovviamente a rinnovare il parco auto circolante”.
Francesca Lucchi ha infine replicato concordando con il giudizio dell’Assessora e chiarendo che “è profondamente sbagliato dare l’opportunità di finanziamento ad una sola parte della nostra Regione. Una scelta che va decisamente controcorrente rispetto ai canoni di una politica socialmente giusta”.
(Luca Boccaletti)



