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MARZABOTTO. 71^ ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO, SALIERA: “RICORDARE UN DOVERE CIVILE”

Domenica 4 ottobre la commemorazione nel Comune dell’Appennino bolognese, con anche il sindaco di Srebenica, Camil Durakovic. La presidente dell’Assemblea legislativa: “La storia insegna, no all’Europa dei muri”

“Ricordare l’eccidio di Marzabotto è un dovere civile di tutti noi, Istituzioni e cittadini. Rivolgo al sindaco di Marzabotto, all’intera cittadinanza, all’Anpi e a tutti quanti in questi decenni hanno lavorato per preservare la nostra storia il più sincero apprezzamento e ringraziamento”. Così Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale, ricorda il 71esimo anniversario dell’eccidio di Marzabotto, la strage nazifascista che nell’autunno del 1944 insanguinò il Comune dell’Appenino bolognese, e che domenica prossima, 4 ottobre, verrà ricordata proprio a Marzabotto con un evento pubblico a cui, a partire dalle ore 11, prenderanno la parola, oltre a Walter Cardi, presidente del Comitato per le onoranze ai caduti, e il sindaco Romano Franchi, Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International, e Camil Durakovic, sindaco di Srebrenica, e, in rappresentanza dell’Assemblea legislativa regionale, il consigliere Igor Taruffi.

“Dalla storia di Marzabotto arriva una lezione che vale soprattutto oggi, quando valori fondamentali del vivere civile sono messi in discussione da chi pensa che basti la forza del più forte per reggere le sorti dei popoli. Ecco perché è giusto ricordare che la Resistenza diede vita ad una Costituzione che rappresenta la carta fondamentale per la convivenza. Valori- prosegue Saliera- che sono ancora ben vivi oggi e che rappresentano un faro sicuro per la travagliata vita non solo del nostro Paese, ma anche di un’Europa che sembra aver smarrito le proprie radici fondative e pare destinata a rivivere le pagine più tragiche della propria storia. È un futuro a cui non ci rassegniamo. E, tenendo vivo l’esercizio della memoria, vogliamo evitare ai nostri figli le tragedie già vissute dai nostri padri. Il ricordare ci aiuta a fare i conti con la nostra storia”, afferma la presidente dell’Assemblea legislativa.

“Nel secolo scorso- sottolinea- abbiamo visto la brutalità, le coscienze di molti che si sono asservite al totalitarismo, il razzismo, la negazione della dignità umana, calpestata e umiliata, ma anche la nascita di nuove democrazie. Ma fare i conti con la storia ci permette anche di ricordare chi non si è rassegnato, chi è emigrato e fuggito dalla guerra, chi ha combattuto con la lotta partigiana la mancanza di umanità degli eserciti tedesco e mussoliniano. Non tutti i popoli europei lo hanno fatto. E oggi, in un’Europa sognata e pensata nelle carceri di regime e, come fu per Altiero Spinelli, nel confino di Ventotene, di questa mancanza ce ne accorgiamo amaramente. Ne sono la conferma la tragedia del terrorismo internazionale, la religione assunta a base giustificante dell’estremismo islamico, che non riconosce l’altro, ma soprattutto troppi Stati europei che hanno dimenticato il loro passato ed erigono muri che sono dimostrazione dell’incapacità di capire se stessi e l’enorme fenomeno delle fughe da guerre insensate, che generano bibliche migrazioni in popoli ridotti alla fame e alla miseria.  È un futuro- chiude la presidente dell’Assemblea legislativa- a cui non ci rassegniamo e che combatteremo con tutte le nostre possibilità di accoglienza, di rispetto e di aiuto, lo stesso che fu offerto a molti dei nostri padri”. 

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