Rendere visibile fin dal 10 febbraio 2021 la celebrazione del Giorno del Ricordo nelle modalità individuate dalla Giunta, illuminare con il Tricolore (o altri colori specifici) il Palazzo della Regione in occasione delle ricorrenze riconosciute dalla Repubblica italiana, proseguire nelle attività di ricerca storica e di studio.
L’Assemblea legislativa regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione in tal senso firmata dai consiglieri Michele Barcaiuolo (Fdi), primo firmatario, Marcella Zappaterra (Pd), Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) e Silvia Zamboni (Europa Verde). Il testo bipartisan è arrivato dopo un serrato confronto nato dal dibattito generato dalla presentazione di una risoluzione di Fdi sul Giorno del Ricordo, nel corso del quale erano emerse notevoli divergenze tra centrodestra e centrosinistra.
“Per troppo tempo si è taciuto il sacrificio degli italiani vittime dei partigiani comunisti titini”, aveva detto Michele Barcaiuolo (Fdi), mentre il collega di gruppo Giancarlo Tagliaferri ha sottolineato come durante la scorsa legislativa “grazie all’impegno e al confronto con l’allora presidente dell’Assemblea legislativa ogni anno è stato celebrato il Giorno del Ricordo: in questi giorni già sapevamo cosa avrebbe fatto l’Assemblea per i martiri delle Foibe…”. Temi ripresi anche da Maura Catellani (Lega).
Dal canto suo Francesca Marchetti (Pd) ha sottolineato come “grazie all’Assemblea legislativa nei cinque anni della scorsa legislatura duemila ragazzi e ragazze hanno visitato i luoghi della tragedia delle Foibe”, mentre da Valentina Castaldini (FI) è arrivato l’invito a evitare contrapposizioni frontali su un tema così delicato.
Netta la posizione di Davide Baruffi, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta, che ha ricordato l’impegno della Giunta nel celebrare il Giorno del Ricordo. Parole che hanno aiutato a stemperare i toni trovando il plauso di Barcaiuolo.
E così, dopo un vertice fra le forze politiche, i gruppi assembleari sono arrivati a un testo condiviso. “E’ una scelta giusta”, spiega Barcaiuolo, “Si va nella giusta direzione”, fa eco Giulia Pigoni (Lista Bonaccini).
“Non abbiamo paura della storia, non ho problemi a riconoscere le colpe e le responsabilità del regime comunista del Maresciallo Tito nei crimini avvenuti su confine orientale, ma allo stesso tempo vorrei vedere i rappresentanti della destra ammettere le responsabilità del fascismo nei crimini avvenuti nelle stesse zone prima e durante la Guerra Mondiale”, spiega Igor Taruffi (ER Coraggiosa), che ricorda come da amministratore del Comune di Porretta (ora Alto Reno Terme in provincia di Bologna, ndr) intitolò uno spazio pubblico ai Martiri delle Foibe. “No, non abbiamo alcun imbarazzo, ma- gli fa eco Marilena Pillati (Pd)– non siamo all’anno zero: bisogna riconoscere quello che questa Regione ha fatto in particolare attraverso la legge sulla Memoria del ‘900, non abbiamo bisogno di prendere lezioni da alcuno”. “I Verdi- sottolinea Silvia Zamboni (Europa Verde)– non sono negazionisti né sulle foibe, né sui lager nazisti, né sul fascismo, né sullo stalinismo”.
Dal canto suo Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) apprezza la votazione bipartisan ricordando come “le vittime delle Foibe non hanno colore politico, sono vittime: dobbiamo ricordarle”.
L’Assemblea ha, invece, bocciato una risoluzione della Lega a prima firma Michele Facci che interveniva sulle polemiche avvenute a Reggio Emilia dopo la decisione della Commissione toponomastica di sospendere l’intitolazione di uno spazio pubblico alla martire delle Foibe Norma Cossetto. Decisione che ha provocato la reazione di Facci: “Si ha paura ad affrontare alcuni temi e abbiamo il paradosso che una Commissione toponomastica blocca la decisione di un voto del Consiglio comunale (di Reggio Emilia, ndr)”.