Educare alla pace, al rispetto dei diritti umani, favorire rapporti senza conflitti tra popoli e culture diverse, lavorare per una società che contrasti fortemente il razzismo, contrastare ogni forma di violenza contro la persona e il suo ambiente. Dal 2013 al 2025 sono state quasi 200mila le persone (l’80% proveniente da Bologna e dell’Emilia-Romagna e il restante 20%, in costante crescita anno dopo anno, proveniente dal resto d’Italia o dall’estero) coinvolte nelle attività della Scuola di Pace di Monte Sole. Ogni anno ci sono 8mila studenti coinvolti in attività per promuovere pace, democrazia e memoria.
Questo il biglietto da visita della fondazione nata nel 2002 anche grazie alla Regione Emilia-Romagna che ha sede a Marzabotto, in quella parte dell’Appennino bolognese in cui, a Monte Sole i nazisti tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 portarono a termine una serie di veri e propri massacri nei confronti della popolazione civile.
A testimoniare dell’impegno che la Regione Emilia-Romagna da sempre direziona alla promozione del tema della pace, la commissione assembleare Giovani, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Maria Costi, si è riunita proprio nella sede della Scuola di Pace. Presente all’incontro anche il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Maurizio Fabbri.
“Essere qui oggi ha, per noi, un significato particolare, a riconferma dell’impegno che l’Assemblea legislativa rivolge alla promozione dell’educazione alla pace. Queste terre hanno pagato con la vita di tante persone l’impegno di resistenza all’invasione nazista, un contributo che oggi, con la scuola di pace di monte Sole, resta vivo”, spiega Fabbri che, parlando dell’attività della scuola di pace aggiunge: “Qui c’è un valore importante, un luogo di forte dolore è diventato un luogo che genera messaggi di pace, con il coinvolgimento di tanti giovani che arrivano da tutta Europa: come Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna rinnoviamo l’alleanza, per noi molto importante, con la scuola di pace di monte Sole”.
“Siamo in questo luogo evocativo per ribadire quanto sia centrale, oggi come in passato, l’aspetto della pace, unito a quello della memoria”, rimarca la presidente Costi. Prosegue: “La comunità di queste terre ha pagato uno dei contributi più sanguinosi della seconda guerra mondiale, oggi grazie alla Costituzione italiana custodiamo più di ottant’anni di pace, la scuola di pace è il riferimento più importante a memoria delle vittime dell’eccidio nazista”. Conclude: “La Regione Emilia-Romagna, come tanti altri soggetti, partecipa alla fondazione della Scuola di pace”.
Sulla stessa linea il presidente della Scuola di pace di Monte Sole, Simone Fabbri: “Con questo incontro consolidiamo l’alleanza con la Regione Emilia-Romagna. Come fondazione abbiamo l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura regionale di formazione civica permanente, un punto di ritorno per scuole, amministrazioni, professioni educative e sociali, forze dell’ordine e imprese che vogliano investire nella prevenzione della violenza e nella qualità della convivenza”. Entra nello specifico: “Invitiamo tutti a camminare con noi, a verificare e misurare i risultati: persone che ritrovano parole, classi che cambiano il linguaggio, gruppi che si danno regole comuni, comunità che scelgono la mediazione”. Conclude: “Monte Sole non è un luogo del passato, è un dispositivo di futuro”.
A presentare l’attività della Scuola di pace è la coordinatrice della fondazione, Elena Monicelli: “Coinvolgiamo più di 8mila studenti all’anno per promuovere pace, democrazia e memoria. Nel periodo che va da marzo a novembre viene programmato, in sede, un evento al giorno, mentre gli altri mesi li dedichiamo a lezioni e incontri nelle scuole. La nostra attività prevede anche corsi per insegnanti, con laboratori di educazione alla memoria. Nelle nostre iniziative coinvolgiamo ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo. Diversi anche gli incontri con la cittadinanza (compresi enti e associazioni) sulla promozione della pace. L’investimento che facciamo qui va dai 150mila ai 400mila euro all’anno”.
A portare il saluto della giunta regionale è l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni che si concentra sull’attività della Regione Emilia-Romagna dedicata al tema della pace: “Confermiamo con forza l’impegno della Regione Emilia-Romagna rivolto alla promozione della cultura della pace e all’educazione alla cittadinanza globale: c’è un lavoro quotidiano, fatto soprattutto con le nuove generazioni, su inclusione, dialogo e solidarietà. Qui sono state trucidate 770 persone, molte bambine e molti bambini, anche in questo momento storico il mondo è attraversato da tragedie, la Regione Emilia-Romagna ha il dovere di investire sul tema della pace, tanti i progetti presentati dai territori, l’obiettivo è quello, come stiamo già facendo, di incrementare le risorse collegate, alla scuola di monte Sole assegniamo 100mila euro ogni anno, presto nascerà anche un tavolo permanente sulle politiche della pace, con tutti gli attori interessati al tema”.
Diversi, poi, gli interventi dei consiglieri regionali.
“Significativo il numero di studenti coinvolti dalla scuola – Vincenzo Paldino (Civici) – fa piacere che siano stati invitati qui sia ragazzi israeliani sia palestinesi”.
“Qui – rimarca Fabrizio Castellari (Pd) – vengono toccate corde delicate, in un viaggio ideale nel nostro territorio la prima tappa dovrebbe essere quella di monte Sole, qui si coniuga la cultura democratica con quella della libertà, importante coinvolgere tanti giovani in questi progetti, l’impegno dell’Assemblea è quello di continuare a sostenere la scuola di pace”.
“È importante essere qui oggi, in una terra dove la memoria scorre nel sangue delle persone che la vivono, questo è anche, penso a Giuseppe Dossetti che aveva un legame speciale con questo luogo, un presidio di fede, monte Sole, con il suo impegno, ci ricorda quanto sia importante il tema della promozione della pace”, sottolinea Anna Fornili (Pd).
Simona Lembi, sempre del Pd e anche membro della fondazione di monte Sole nominata dalla Regione Emilia-Romagna, spiega che “qui si fanno attività di grandissima innovazione, l’Assia ha costruito un’attività con l’Italia a monte Sole, l’anno scorso qui si sono incontrati i presidenti delle repubbliche italiana e tedesca”. Prosegue sull’attività della scuola: “L’esperienza della scuola di pace non deve essere isolata, l’obiettivo deve essere quello di collegarla con altre esperienze che si fanno in Italia e in Europa”.
(Cristian Casali)



