Memoria. Restaurato il Cimitero di Casaglia a Monte Sole, luogo simbolo della nostra storia/foto

Prima lo hanno smontato pietra dopo pietra. Poi, una volta restaurata pietra dopo pietra e rifatte le fondamenta, lo hanno rimontato mattone su mattone. Con un lavoro certosino, che testimonia come la memoria si edifichi fin dalle piccole cose, con dedizione e tenacia.

Hanno salvato dall’usura del tempo uno dei luoghi simbolo della nostra storia: il teatro del feroce eccidio nazifascista di Monte Sole, il Campo Santo dove riposano monsignor Luciano Gherardi, che quella strage denunciò e fece conoscere al mondo, e don Giuseppe Dossetti, uno dei padri dell’Italia repubblicana e antifascista.

Sabato 2 febbraio 2019 verrà solennemente celebrato il restauro del Cimitero di Casaglia, di cui è stato oggetto grazie all’impegno del Comune di Marzabotto e dell’Ente Parchi Emilia-Orientale, alla presenza di Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, e di Viktor Elbling, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia. L’appuntamento è alle ore 10 nei locali della Casa della Memoria e della Cultura (viale Aldo Moro 2 a Marzabotto) dove a fare gli onori di casa saranno il sindaco di Marzabotto Romano Franchi e il presidente dell’Ente Parco Sandro Ceccoli.

“In questo luogo è testimoniata la storia della nostra comunità e trovano fondamento il nostro orrore per la guerra e la dittatura nonché la nostra lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza”, spiega Saliera che ricorda come “la nostra democrazia fondi le radici nella lotta di Liberazione e la nostra Repubblica trovi i propri valori nella Resistenza”.

Nel cimitero di Casaglia di Monte Sole il 29 settembre 1944 fu perpetrato l’eccidio di 84 persone, una delle 115 stragi che complessivamente vennero a formare il più grande eccidio nazista dell’Europa Occidentale. Il luogo è divenuto nei decenni simbolo della strage tra il Setta e il Reno che nell’ultimo inverno di guerra vide i nazifascisti trucidare centinaia di innocenti, senza risparmiare né donne, né bambini, né infermi.

Nel crepuscolo del ‘900 nel cimitero hanno trovato l’eterno riposo due sacerdoti del calibro di don Dossetti e di monsignor Gherardi. Un luogo simbolo dunque, che però da alcuni anni versava in una situazione di progressivo decadimento.

Una situazione che ha indotto l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale, in accordo con il Comune di Marzabotto, a promuovere un’azione di restauro e risanamento conservativo del cimitero di Casaglia costato 240mila euro e finanziata dalla Repubblica Federale di Germania con il contributo del Comune di Marzabotto.

“Abbiamo dato il contributo delle Istituzioni che rappresentiamo per preservare e tramandare un luogo importante per la nostra storia e per i valori che uniscono la nostra comunità”, spiegano Romano Franchi e Sandro Ceccoli.