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Meno leggi ma di maggiore qualità: tutti i numeri dell’Assemblea legislativa

Presentato il XX Rapporto sulla legislazione della Regione Emilia-Romagna: il numero delle leggi approvate negli ultimi anni si conferma stabile (21 nel corso del 2022), sono in crescita gli atti ispettivi dei consiglieri (582 contro i 491 del 2020) e gli atti di indirizzo (404). Le conclusioni dell’on. Stefano Ceccanti, docente di diritto pubblico

Forte impegno per la semplificazione e la delegificazione, impegno costante dell’attività di indirizzo dei consiglieri e aumento di quella di controllo. La nuova frontiera? La collaborazione dell’attività legislativa della Regione Emilia-Romagna in sede di Unione europea.

Sono i pilastri del “Ventesimo rapporto sulla legislazione della Regione Emilia-Romagna”, documento sull’attività in Assemblea legislativa nel 2021 che è stato presentato oggi, in un convegno nei palazzi di viale Aldo Moro a Bologna, da Leonardo Draghetti (direttore dell’Assemblea legislativa), Stefano Cavatorti (responsabile del Servizio affari legislativi della Regione) e Stefano Bianchini (presidenza dell’Assemblea); all’incontro erano presenti anche i docenti universitari Gianluca Gardini, Valentina Battiloro e Cecilia Odone; per le conclusioni è invece intervenuto Stefano Ceccanti (professore all’Università di Roma e deputato della Repubblica).

“Questo rapporto -ha spiegato Leonardo Draghetti- esprime innanzitutto la proficua collaborazione tra organo esecutivo e organo legislativo e ci consente di aprire una riflessione sull’ampia attività svolta dall’Assemblea, dalla produzione normativa al suo ruolo di indirizzo politico, di controllo e di valutazione delle leggi che vengono approvate. Oggi approfondiamo il ruolo della funzione legislativa e l’evoluzione di questa funzione”.

“Il rapporto -ha aggiunto Stefano Bianchini- serve a capire le dinamiche funzionali dell’attività dell’Assemblea legislativa. Questo sia attraverso dati qualitativi e quantitativi sia attraverso dati concernenti le attività assembleari nel loro insieme. Il rapporto conoscitivo è uno strumento di trasparenza e informazione, in linea con gli obiettivi della Regione”.

Il rapporto, che si riferisce ai dati dell’anno 2021, conferma come il perdurare della pandemia da Coronavirus non abbia, comunque, fermato l’attività dell’Assemblea legislativa.

Mentre, confermando il trend che vige dal secondo decennio del nuovo millennio, il numero delle leggi approvate negli ultimi anni si conferma stabile (21 nel corso del 2022), sono in crescita gli atti ispettivi dei consiglieri (582 contro i 491 del 2020) e gli atti di indirizzo (404).

Da segnalare, inoltre, una decisa attività di delegificazione: nel complesso sono state abrogate 32 leggi e il 57% delle leggi approvate nel 2021 hanno avuto effetti delegificativi.

L’inizio dell’XI legislatura ha fatto segnare un rinnovato ruolo delle commissioni, non solo per l’attività legislativa e di coinvolgimento delle parti sociali attraverso le audizioni (26 audizioni di soggetti esterni nel 2022), ma aumentando il proprio ruolo di intervento nelle proposte di legge che sono chiamate ad analizzare: il 71% delle modifiche legislative, infatti, sono avvenute in commissione e solo il 57% in Assemblea.

La sfida futura? Il potenziamento dell’attività legislativa in tema di Unione europea con la volontà di essere sempre più protagonisti anche nella realizzazione del diritto europeo.

Gianluca Gardini (professore di diritto amministrativo all’Università di Ferrara) ha sottolineato: “Parlare di dati oggettivi aiuta a riportare equilibrio nel dibattito. A 50 anni dalla nascita delle Regioni si attribuisce scarso pregio alla legislazione regionale. Quello che è mancato è stata la capacità a livello statale di dettare norme quadro nelle materie fondamentali. Fra l’altro in molte materie occorre adeguarsi alla legislazione europea. Questo porta con sé l’aumento fisiologico di contenzioso. I dati vanno quindi letti per migliorare la collaborazione tra Stato e Regioni. La funzione legislativa corrisponde alla pienezza politica delle Regioni e ne eleva il tono costituzionale”.

Per Valentina Battiloro (direttrice dell’Associazione per lo sviluppo della valutazione e l’analisi delle politiche pubbliche) “in questo rapporto l’aspetto della valutazione delle politiche pubbliche è particolarmente marcato, nonostante il tema in Italia sia da considerarsi di recente attualità”. Per la docente, rispetto all’attività valutativa delle politiche pubbliche, “occorre evitare una mera quantificazione della spesa; servono, invece, termini di confronto rispetto a quello che è stato fatto, verificandone l’efficacia (effetti e impatto della politica pubblica)”. Quindi, ha concluso, “l’organo legislativo assume un ruolo centrale di controllo sull’attuazione delle leggi (dialogando con l’esecutivo), anche attraverso lo strumento della clausola valutativa”.

Per Cecilia Odone (consulente in diritto dell’Unione europea), che ha affrontato il tema della formazione e dell’attuazione del diritto dell’Unione europea, “il controllo di sussidiarietà è punto di partenza rispetto all’attività di questa Assemblea, una scelta, quella dell’Emilia-Romagna, pioneristica”. Un modo di intervenire nel processo decisionale (condiviso anche con le altre assemblee legislative regionali), ha quindi concluso la relatrice, “che è costruttivo, in attesa di vedere la dimensione locale sempre più centrale”.

Stefano Cavatorti ha appuntato l’attenzione sul ruolo dell’Assemblea in ambito legislativo e di indirizzo politico: “La produzione normativa regionale è l’attività che consente meglio di fare confronti, con particolare attuazione alla qualità della normazione, anche rispetto al ruolo, in questo ambito, dell’Assemblea (a partire dall’approvazione degli atti d’indirizzo, strumenti che aiutano anche il confronto tra legislativo ed esecutivo)”.

Stefano Ceccanti, nelle conclusioni, ha ribadito che “l’iniziativa legislativa arriva più frequentemente dagli organi di governo, sia a livello regionale sia nazionale, mentre gli organi legislativi si occupano, più spesso (sulla legislazione), di un lavoro emendativo”. “Positivo -ha aggiunto- in Emilia Romagna il lavoro rispetto alle leggi abrogate, elemento che non si riscontra a livello nazionale”.

Foto convegno

(Lucia Paci, Luca Molinari, Cristian Casali)

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