“Introdurre l’obbligo di rendicontazione per i soggetti che gestiscono i Centri di accoglienza straordinaria (Cas) dei migranti entro 60 giorni dal completamento dell’intervento o dalla chiusura dell’esercizio finanziario”. È quanto chiede la risoluzione approvata a maggioranza dall’Assemblea legislativa (favorevoli Pd, contrari Lega nord, Fd-An, Si, Mdp-Misto) che impegna la Giunta regionale ad agire in tutte le sedi opportune affinché la legge 563/95 sia modificata in tal senso.
Sullo stesso tema l’Aula ha invece bloccato, votando un ordine del giorno per il non passaggio all’esame degli articoli – favorevoli Pd, Si, Misto-Mdp; contrari M5s, Fdi-An, Lega nord – due progetti di proposta di legge alle Camere per modificare la legge 563/95, la prima (scelta come testo base), a firma di Tommaso Foti (Fdi-An) e la seconda della Lega nord, primo firmatario Matteo Rancan. Entrambi i testi prevedono di emendare la legge attuale prevedendo che, nel caso di interventi straordinari per l’accoglienza dei migranti, dai soggetti sia pubblici che privati coinvolti, “deve essere redatto e trasmesso alle prefetture competenti il rendiconto delle spese sostenute con allegate le relative fatture che comportino l’acquisto di beni e servizi.
Critiche da Foti e Rancan al “modus operandi” per il passaggio “ghigliottina”, previsto dal regolamento dell’Assemblea legislativa, che con l’ordine del giorno del non passaggio in aula degli articoli, ha bloccato la discussione sulle rispettive proposte di legge alle Camere, già licenziate con parere contrario dalla commissione Bilancio, affari generali e istituzionali.
Gian Luigi Molinari (Pd) ha ribadito che “la scelta di adottare una risoluzione, a sua avviso, conferisce maggiore forza alla richiesta di introdurre l’obbligatorietà della rendicontazione per i gestori dei Cas, cercando di demandare al Governo una scelta che dovrà cogliere tutte le richieste in campo da parte delle diverse forze politiche ma anche degli amministratori locali. Inoltre nella nostra risoluzione – ha poi precisato l’esponente del Pd- aggiungiamo altri due elementi. La risoluzione impegna infatti la Giunta regionale anche a coinvolgere i sindaci nell’individuazione delle strutture dove organizzare l’accoglienza stessa e a promuovere la partecipazione dei richiedenti asilo, su base volontaria, ai lavori socialmente utili favorendo la collaborazione tra enti locali e gestori dei centri.
“Non vedo perché la politica non si debba preoccupare del vortice di miliardi che gira attorno al business della gestione dei cosiddetti profughi– ha commentato Tommaso Foti- ricordando tra l’altro l’inchiesta ‘Mafia capitale’. La norma che abbiamo proposto prevede l’obbligo di rendicontazione per i gestori dei centri, non si pronuncia sull’accoglienza, ma semmai su come viene effettivamente fatta. Penso che chiedere una modifica legislativa all’attuale norma significhi non aver paura della trasparenza. Potrete anche votare contro al passaggio all’esame di questa proposta di legge, – ha concluso -ma non risolverete il problema. Ci sono tanti elettori anche della sinistra che sono indignati per ciò che gira intorno all’accoglienza dei migranti in termini di speculazione. La nostra iniziativa – ha concluso – è un atto di giustizia nei confronti dei tanti che operano con correttezza in questo settore”
Matteo Rancan (Lega nord) ha ribadito la necessità di un correttivo all’attuale norma. “Esiste un problema che deve arrivare a soluzione concreta il prima possibile- ha detto. Continueremo a dare battaglia perché l’immigrazione sia regolare e si metta freno a business che crea speculazione sulle persone che vengono qui. La rendicontazione delle spese fatte con denaro pubblico è necessaria, – ha ribadito, non si capisce perché certe categorie non debbano rendicontare. Dalla risoluzione avanzata dal Pd – ha poi commentato – si vede chiaramente che è in campagna elettorale per fermare l’emorragia di voti. Noi ribadiamo che può entrare chi veramente scappa dalla guerra e dobbiamo discutere seriamente di politica migratoria perché i dati della prefettura ci dicono che solo il 7% di quanti hanno fatto richiesta di asilo ha ottenuto lo status rifugiato”.
(Isabella Scandaletti)