Sull’assistenza sanitaria ai richiedenti asilo forte distinguo del gruppo assembleare della Lega Nord, che esprime le sue perplessità sul Piano nazionale di integrazione per i titolari di protezione internazionale. Presentato dal Ministero dell’Interno alla Regione, il piano è ormai vicino all’approvazione. “Il documento programmatico però è di difficile attuazione”, sostengono nell’interrogazione presentata alla Giunta Fabio Rainieri e Alan Fabbri (primi firmatari), Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti e Matteo Rancan, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni, Massimiliano Pompignoli e Stefano Bargi. Secondo i consiglieri del Carroccio i costi per la Regione sarebbero eccessivi e sarebbe difficile a livello locale garantire i servizi sanitari anche ai richiedenti asilo, “senza diminuire i servizi da erogare ai cittadini italiani e agli stranieri regolari”.
Nel Piano nazionale di integrazione infatti sono definiti gli interventi volti a offrire l’assistenza medica ai beneficiari di protezione internazionale. Nel documento però sono comprese anche misure in aiuto dei richiedenti asilo e degli immigrati irregolari, che stanno aspettando l’approvazione della domanda per lo status di rifugiato. “Ci sembrano eccessive queste misure rivolte a persone che, nella maggior parte dei casi, non sono destinate a rimanere nel territorio nazionale”, si legge nell’atto ispettivo. “Ci sembrano andare oltre non solo quelle relative alla prima fase di soccorso e assistenza, ma anche a quelle attività che dovrebbero essere finalizzate a migliorare solo la loro permanenza temporanea”.
Secondo il gruppo assembleare della Lega Nord i costi sarebbero scaricati soprattutto sulle amministrazioni regionali e locali, senza leggi ad hoc per regolamentare gli interventi né un aiuto consistente da parte dello Stato. “Nel documento è evidente una forte connotazione politica finalizzata all’accoglienza a qualunque e a ogni costo, dalla quale sta prendendo le distanze anche il governo nazionale dopo averla perseguita per anni”. I consiglieri di opposizione, nell’interrogazione, chiedono dunque un maggior coinvolgimento delle Regioni nell’elaborazione del Piano, e un forte sostegno economico per poterlo mettere in atto senza dover tagliare sui servizi ai cittadini.
(Marco Sacchetti)