“Abbiamo incontrato salite, discese, strade buone, strade sconnesse, passaggi esposti, zone ostili e zone amiche. Qualche volta abbiamo sbagliato direzione, oppure saltato passaggi importanti. Ma non c’erano cartelli indicatori. La costruzione non è terminata, ma sono felice di avere cominciato e di sapere che il cantiere non chiude ma anzi prosegue, con un’eccellente direzione dei lavori”.
Nel suo ultimo incontro pubblico, prima dell’imminente fine del suo quinquennale mandato, Luigi Fadiga ha così tracciato i contorni dell’esperienza nel ruolo di primo Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza nominato nel 2011 in Emilia-Romagna. L’occasione è stato il convegno “Nuove figure di protezione dei minori di età”, svoltosi in mattinata a Bologna, nella sede universitaria di Palazzo Malvezzi-Campeggi organizzate dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’ateneo bolognese nell’ambito dell’accordo biennale che prevede un impegno congiunto indirizzato alla promozione dei diritti dei minori.
L’importanza delle figure di garanzia dei minori è stata sottolineata da Filomena Albano, Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Nel suo primo incontro pubblico dopo la recente nomina nazionale Albano ha sottolineato come le situazioni di vulnerabilità dei minori “richiedono interventi incisivi dal Paese” pertanto- ha sottolineato- la prospettiva di eliminare i tribunali minori “è un disegno che mal si concilia con l’esigenza di rafforzare le tutele in situazioni anche nuove rispetto al passato. In quest’ottica “la Conferenza regionale di garanzia può rappresentare uno strumento rilevante, ma non mancano difficoltà”, ha concluso, ricordando che a differenza di altre authority quella dei minori non gode di personale proprio, ma solo in comando da altre amministrazioni e non ha una sede fissa.
Nel corso del convegno sono poi intervenuti Luigi Balestra e Enrico Al Mureden, entrambi docenti di diritto civile dell’Università di Bologna che hanno ripercorso l’evoluzione delle norme nazionali che riguardano i minori in un passaggio da quella che era la potestà paterna alla responsabilità genitoriale fino al riconoscimento della relazioni affettive che circondano il minore. “Quella del garante– ha sottolineato Muraden– è una figura di raccordo e coesione di tutti gli elementi frammentari che compongono il sistema di protezione dei minori del quale si sente il bisogno di un ulteriore sviluppo”.
Nel corso del convegno hanno portato testimonianze delle esperienze sul campo anche Anna Maria Caruso, Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Milano, e Cristina Maggia, Procuratore della Repubblica del Tribunale minorenni di Genova. Presente tra il pubblico è poi intervenuto per ringraziare Fadiga per quanto fatto in questi anni anche Giuseppe Spadaro, presidente del tribunale dei minori dell’Emilia-Romagna.
In conclusione Luigi Fadiga ha consegnato alcune raccomandazioni per lo sviluppo della figura dei garanti nella prospettiva di una crescente rilevanza dell’intervento pubblico nella promozione e nella piena tutela dei soggetti minori di età e dei loro diritti. Da evitare innanzitutto, a suo avviso, la fusione del ruolo del garante dei minori in figure più vaste “con obiettivi solo in parti coincidenti”, come ad esempio quella del difensore civico, scelta adottata in altre Regioni. Altra condizione irrinunciabile: “l’indipendenza che- ha detto- è proclamata in tutte le sedi, ma può essere condizionata da diversi fattori”. Fadiga si è infine detto “fiducioso” perché questi cinque anni dimostrano che la crescita sta avvenendo. La figura del garante dei minori sta crescendo, può intervenire in campi importanti. L’auspicio – ha concluso – è che fra gli sviluppi si arrivi alla possibilità di intervenire in carcere e, ancora, nel giudizio penale.
Per la speciale occasione la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta Saliera ha inviato un messaggio di saluto nel quale ricorda gli importanti traguardi raggiunti in questi cinque anni dall’istituto di garanzia per i minori dell’Emilia-Romagna il cui merito – sottolinea – “è prima di tutto del dottor Fadiga, del suo impegno, della passione e delle competenze che ha messo a disposizione del lavoro svolto in questi anni”.
A breve Maria Clede Garavini, nominata dall’Assemblea legislativa nella seduta del 25 ottobre 2016, ricoprirà il ruolo fin qui svolto da Fadiga.
(Isabella Scandaletti)