Parità, diritti e partecipazione

MINORI. GARANTE REGIONALE INCONTRA SERVIZI MODENA E REGGIO EMILIA: 56 ENTI GESTORI E 9 TIPOLOGIE, SERVONO SEMPLICITÀ E CHIAREZZA

MINORI. GARANTE REGIONALE INCONTRA SERVIZI MODENA E REGGIO EMILIA: 56 ENTI GESTORI E 9 TIPOLOGIE, SERVONO SEMPLICITÀ E CHIAREZZA

A Modena e Reggio Emilia “c’è bisogno di semplicità e chiarezza sulle competenze, in mancanza di servizi specifici, per non rischiare di rimanere imbrigliati nelle reti: la frammentazione è uno degli ostacoli più forti nei rapporti tra servizi sociali, giustizia minorile e istituzioni”.

Dopo Parma e Piacenza a maggio, pochi giorni fa il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Luigi Fadiga, ha incontrato i servizi delle Province di Modena e Reggio Emilia per un aggiornamento sulla promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nei due territori: in una ottica di area vista, in previsione del futuro riordino territoriale, il Garante intende visitare tutte le province dell’Emilia-Romagna.

“Sono 56 gli enti gestori del territorio e 9 le tipologie di gestione: certo, coi Distretti diventeranno meno, scendendo fino a 38, ma i Tribunali ordinari sono comunque 9 e i problemi non si risolveranno, anzi andranno ad aumentare, se andrà in porto il progetto Orlando di istituzioni delle Sezioni famiglia presso i Tribunali ordinari in sostituzione egli attuali Tribunale per i Minorenni- ragiona Fadiga-. Sarà garantita la specializzazione? Ci saranno ancora i giudici onorari? L’auspicio che la soppressione delle Province trovi compensazione in nuove forme che sappiano tenere insieme i vari livelli e tengano contro del preminente interesse dei minori”.

Tra le problematiche emerse durante l’incontro, grazie agli interventi di chi è impegnato quotidinamente sul territorio, il Garante segnala in particolare a Modena i rapporti tra i servizi e le autorità giudiziarie minorili, la complessità dei casi, anche per il crescente livello di conflittualità da parte dei genitori, e, infine, la difficoltà di tenuta degli inserimenti in struttura; a Reggio Emilia, oltre al rapporto difficile con le autorità giudiziare, Fadiga riferisce del debole investimento sulla prevenzione della violenza sui minori e le problematiche relative alla privacy che portano a resistenze nel condividere informazioni.

Parità, diritti e partecipazione