“Sul nostro territorio abbiamo oltre mille ragazzini che sono minori stranieri non accompagnati: minori stranieri vuol dire che sono innanzitutto minori, sono innanzitutto bambini e adolescenti soli che si trovano nel nostro territorio e hanno bisogno d’un accompagnamento e d’un sostegno”. È intervenuta così la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Clede Maria Garavini sabato scorso all’avvio del percorso di formazione per tutore volontario di minori stranieri non accompagnati promosso in collaborazione con il Comune di Bologna.
Circa una settantina i bolognesi coinvolti nel percorso che li terrà impegnati per 25-30 ore complessive nelle quali gli aspiranti tutori saranno formati per questo delicato ruolo, come previsto dalla recente legge sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (47/2017).
Si tratta della seconda esperienza formativa avviata in regione dopo quello promossa dal Comune di Ferrara, iniziata lo scorso 7 ottobre. A breve sarà attivata a Parma. Quasi 200 i privati cittadini emiliano-romagnoli interessati a ricoprire questo ruolo, “ancora troppo pochi” ha ribadito la Garante “a fronte dei 1.045 minori ospitati. Deve esserci un ruolo attivo delle comunità locali”, conclude poi Garavini. “La comunità tutta è chiamata a misurarsi con l’arrivo di questi adolescenti che stanno impegnando e sfidando le nostre possibilità, le nostre capacità di fornire risposte e di fornirle nel modo più appropriato possibile”.
(Cristian Casali)