Sanità e welfare

Minori. In audizione il presidente Bonaccini: “Non esiste un’anomalia Emilia-Romagna”

Alla particolareggiata relazione del governatore critiche da Tagliaferri di Fratelli d’Italia, Bargi e Rancan della Lega e Bertani dei Cinquestelle: individuare responsabilità amministrative e chiarire sui patrocini a eventi organizzati dai soggetti poi coinvolti nell’inchiesta reggiana

Il governatore Bonaccini al centro tra Elisabetta Gualmini ed Emma Petitti

In audizione nella Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Il governatore ha ribadito che “non esiste un’anomalia Emilia-Romagna”, spiegando che “il numero degli allontanamenti in regione è stabile nel tempo, in linea coi numeri del paese”. Sull’inchiesta reggiana ha sottolineato che “chi ha fatto degli errori dovrà pagare: deve essere punito come prevede la legge, gli operatori infedeli non avranno una seconda possibilità, verranno allontanati”. Ha poi confermato “la piena fiducia nella magistratura: auspichiamo indagini approfondite e celeri”. La Regione Emilia-Romagna, ha aggiunto, “si costituirà parte civile, in quanto parte lesa”.

Bonaccini è poi intervenuto sul sistema regionale di tutela dei minori: “Abbiamo comunque deciso di indagare a 360 gradi sull’intero sistema, nei diversi ambiti: normativo, organizzativo e procedurale”. Sono attive da mesi, ha specificato, “due commissioni regionali, attendiamo quindi l’esito di questo lavoro prima di arrivare a delle conclusioni”. Ha quindi voluto evidenziare che “il sistema di welfare emiliano-romagnolo è tra i più avanzati e sofisticati al mondo, anche per il lavoro dei tanti operatori che ne fanno parte”. Non posso quindi accettare, ha commentato, “che questo sistema venga demolito: ogni tentativo di generalizzare i fatti e le responsabilità dei singoli, troverà la mia decisa e ferma opposizione”. Non esiste, ha poi rimarcato, “un’emergenza di carattere normativo, è comunque necessario verificarne costantemente la corretta e omogenea attuazione”. Investendo, ha spiegato, “anche sulla professionalità e sulla formazione degli operatori”.

Il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi), sui fatti di Bibbiano, ha chiesto a Bonaccini di operare per individuare anche le responsabilità amministrative: “Non si può infilare la polvere sotto il tappeto, bisogna agire anche su chi doveva monitorare e non l’ha fatto”. Stefano Bargi (Lega) ha chiesto di “fare chiarezza su quegli eventi, riconducibili a soggetti coinvolti nell’inchiesta reggiana, patrocinati dalla Regione Emilia-Romagna”. Matteo Rancan (Lega) ha ricordato poi che la delega sul welfare “in Regione è da sei mesi in capo a Bonaccini ed evidentemente è stato poco attento”. Sulle deleghe, dello stesso parere anche Andrea Bertani (Cinquestelle): “Più efficienza con un assessore dedicato”. Bonaccini ha allora sfidato l’opposizione a fare “l’elenco delle supposte mancanze”.

È nostro compito, ha quindi concluso il governatore, “intervenire dove si sono verificate carenze e criticità, orientare il sistema e controllare le performance”. Infine un appello ai consiglieri: “Non dividiamoci sui bambini per cercare consenso”.

(Cristian Casali)

Sanità e welfare