La presidente dell’Ordine regionale degli assistenti sociali, Rita Bosi, è stata ascoltata nella commissione assembleare speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini. Bosi ha subito condannato quanto accaduto a Bibbiano: “Anche noi ne siamo venuti a conoscenza attraverso i giornali, non era arrivata alcuna segnalazione all’Ordine, siamo rimasti sconcertati, ora confidiamo nel lavoro della magistratura per comprendere fino in fondo quanto accaduto”. Ha poi spiegato che “gli assistenti sociali coinvolti sono sette: sono già stati sospesi dall’Ordine i sei raggiunti da misure cautelari (tre agli arresti domiciliari), uno invece è solo indagato”. Anche il consiglio territoriale di disciplina, ha aggiunto la presidente, “ha avviato un procedimento disciplinare”. È poi intervenuta sulla vicenda dell’assistente sociale coinvolta nell’inchiesta, che avrebbe falsificato dei report: “Questa collega è sospesa, da lei dichiarazioni molto gravi, è stato avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare”.
La presidente ha poi riferito del clima complicato che oggi sta coinvolgendo l’intero sistema: “L’Emilia-Romagna può contare su 2.560 assistenti sociali, professionisti seri che meritano di lavorare con serenità”. Ha anche spiegato che “i servizi sociali hanno l’obiettivo di privilegiare quanto più possibile il mantenimento dei bambini in famiglia e, anche nei casi di allontanamento, di riunirli alla famiglia di origine non appena vengono ripristinate le condizioni sufficienti”. Bosi è poi intervenuta sul tema della formazione: “Come Ordine ci battiamo affinché i vari datori di lavoro garantiscano la formazione ai dipendenti e attivino percorsi di supervisione”. Infine un appello: “Una cosa su cui lavorare è la prevenzione, è fondamentale”.
Fabio Callori (Fdi) ha nuovamente ribadito l’importanza di garantire agli operatori una formazione adeguata. All’Ordine ha invece rimproverato di “non avere compreso, al momento opportuno, cosa stava avvenendo a Bibbiano”. Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha invece posto l’accento sul tema della discrezionalità, rilevando che “azioni definite creative si sono poi trasformate in reati”. Anche Michele Facci (Fdi) ha richiamato il rispetto delle linee guida regionali, spiegando che “la Hansel e Gretel utilizzava il metodo di ascolto cosiddetto Bolognini, sistema che la comunità scientifica contesta”. A Bibbiano ha aggiunto, “è emerso un aumento esponenziale di segnalazioni di abusi sessuali seguiti dall’applicazione dell’allontanamento, una misura che dovrebbe essere attivata solo in casi eccezionali”.
Paolo Calvano (Pd) ha ribadito l’importanza, come indicato nei protocolli ufficiali, “di attivare tutti gli strumenti utili affinché i bimbi rimangano in famiglia: quando – ha sottolineato – non vengono messi in campo tutti strumenti utili per tenere il bambino in famiglia non deve essere considerato un errore di sistema ma un errore di chi opera su quella situazione”. Per Roberta Mori (Pd) “servono strumenti di raccolta adeguati per conoscere i dati sui minori fuori famiglia ed averne piena contezza. La Commissione parlamentare infanzia e adolescenza, così come la Garante nazionale, hanno espresso forti criticità sull’operatività della rete di rilevazione nazionale. Invece un sistema efficiente e rigoroso servirebbe alle istituzioni e agli ordini professionali per poter interpretare in modo autentico la condizione dei minori nel nostro Paese”.
Su Bibbiano Andrea Galli (Fi) ha parlato di “centro di infezione non rilevato poi trasformato in centro d’eccellenza, ci attendiamo un’autocritica da parte dell’Ordine: rimboccatevi le maniche e intervenite subito”. Fabio Rainieri (Ln) ha invece posto l’accento sulla “scarsa collaborazione” che in alcuni casi emergerebbe tra le amministrazioni comunali e gli stessi assistenti sociali.
Andrea Bertani (Cinquestelle) ha invece parlato di problemi collegati alla professione, per l’insufficienza di operatori e per le eccessive esternalizzazioni. Ha poi chiesto di potenziare i controlli nel settore.
Gian Luca Sassi (Misto) ha ribadito la necessità di avere operatori adeguatamente formati.
Il nostro compito, ha rimarcato Igor Taruffi (Si), “è quello di accertare la verità e capire dove intervenire per migliorare questo servizio”. Gli operatori, ha aggiunto, “sono oggi costretti a lavorare in condizioni difficili, anche per il diffondersi di azioni continue di propaganda”.
Ascoltata in Commissione anche Laura Schianchi, presidente dell’associazione di promozione sociale Prima gli ultimi di Parma, nata nel giugno 2018, che si occupa di tutela delle fasce più deboli, come disabili e minori. Schianchi ha portato ai commissari la testimonianza diretta di un’esperienza vissuta da vicino nel 2001 e che ha visto protagonista un minore allontanato dai genitori a seguito della loro separazione e inserito in casa famiglia. Per Schianchi sono “evidenti le analogie con i fatti emersi di recente, con ripercussioni anche sulla salute ed equilibrio del bambino”. Per la presidente dell’associazione “Prima gli ultimi” il lavoro della commissione deve servire “a fare sì che questo non si ripeta”, anche perché queste modalità “non sono così inusuali”.
Taruffi (Si) ha chiesto conto dell’incarico di Schianchi come responsabile regionale Politiche della disabilità del sindacato Ugl e sulla sua passata candidatura per Forza Italia, informazioni confermate dalla presidente dell’associazione. Scettica sulla pertinenza dell’intervento in commissione Silvia Prodi (Misto): “Ci ha riferito un evento che è intercorso nella sua vita privata, ma qual è la competenza o rilevanza?”. E sempre sulla testimonianza raccontata è intervenuto Paolo Calvano (Pd) per il quale “si raccontano cose gravi, si sarebbe dovuti andare in Procura”. Schianchi ha puntualizzato che “furono inviate delle lettere al Tribunale dei Minori ma che da quei fatti non si sviluppò alcuna inchiesta”.
Da Fabio Callori (FdI) è arrivato l’invito a non “strumentalizzare l’audizione e a non etichettare nessuno in base alla sua provenienza professionale e politica”. D’accordo anche Michele Facci (FdI) che ha sottolineato come il compito della commissione sia quello di indagare a 360 gradi sul tema: “Ascolteremo tutte le persone che possono dare un contributo, anche con testimonianze”. Gian Luca Sassi (Misto) ha portato l’attenzione sui possibili interventi per migliorare le metodologie in caso di allontanamento. “Spero che questa mia esperienza possa far riflettere proprio su questo, affinché situazioni simili non si verifichino più”, ha concluso Schianchi.
(Cristian Casali e Giulia Paltrinieri)
NOTA PER LE REDAZIONI: per l’audizione di domani pomeriggio invieremo qualche voce accanto alle consuete immagini di copertura.