Sanità e welfare

Minori. In Commissione speciale audizioni dei responsabili regionali Bilancio e Finanze

Pignatti (Bilancio): “Fondi totali per circa 20 milioni di euro”, Bertani (M5s): “Servirebbero dati al dettaglio su minori e affidi per distretto”, Mori (Pd) propone “osservatorio regionale per identificare anomalie”

Onelio Pignatti e Tamara Simoni (Regione Emilia-Romagna)

Proseguono i lavori della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini, con l’audizione di Onelio Pignatti, responsabile del Servizio Bilancio e Finanze della Regione Emilia-Romagna, e Tamara Simone, responsabile del Servizio Pianificazione finanziaria e controlli. I funzionari regionali hanno presentato ai commissari i numeri dei fondi statali e regionali destinati ai vari distretti della regione per i servizi rivolti ai minori e all’infanzia (dai servizi socio-educativi agli asili nido): fondi che poi vengono assegnati a enti locali, associazioni, Asl e che si aggirano introno ai 20 milioni di euro all’anno. “Si tratta di dati aggregati e non è possibile arrivare a un tale livello di dettaglio in grado di identificare le risorse stanziate in un singolo distretto, ad esempio la Val d’Enza, per una singola voce come quella degli affidi”.

“Abbiamo necessità di entrare più nel dettaglio- ha sottolineato Andrea Bertani (M5s)– per capire a cosa sono serviti i fondi nei singoli distretti, quante risorse sono state destinate alle famiglie affidatarie o alle comunità per minori, se ci sono particolari disparità o spese anomale in base alla popolazione di un’area o al numero di minori in affido in una determinata zona”.

Per Paolo Zoffoli (Pd), però, si tratterebbe di dati di difficile interpretazione: “È complicato, e probabilmente non utile, fare classifiche tra comuni in base a chi ‘spende’ di più per gli affidi e chi meno. Piuttosto bisognerebbe fare una ricerca sui costi che ogni ente sostiene per ogni bambino in affidamento o sulle risorse investite per la formazione”. Un’opinione condivisa anche da Fabio Callori (FdI), che ritiene sì complesso valutare dati di questo tipo, “visto che le risorse sono stanziate dalla Regione ma poi gestite in autonomia dagli enti locali”. Per Roberta Mori (Pd) l’unica strada praticabile sarebbe quella di creare un osservatorio regionale ad hoc, “che raccolga i dati su minori e affidi e li analizzi in maniera intelligibile, con l’obiettivo di identificare attraverso i numeri eventuali squilibri”.

NOTA ALLE REDAZIONI: In base alla normativa sulla privacy, dalla seduta odierna le audizioni della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna saranno visibili solo in diretta streaming, ma non in differita.

(Giulia Paltrinieri)

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