Sanità e welfare

Inchiesta Val d’Enza, Fdi vuol sapere “quanti bambini sono stati affidati a single e coppie omosessuali”

Facci, Tagliaferri e Callori invitano la giunta a “fugare ogni sospetto” su “presunte interferenze ideologiche” per “valorizzare la genitorialità gay” nell’affido dei piccoli

Il gruppo Fdi: da sx Tagliaferri, Callori e Facci

“Quanti bambini sono stati affidati a persone single e, tra queste, quante si dichiarano omosessuali, e quanti bambini a coppie omosessuali?”. È una delle domande, rivolte alla giunta, contenute in un’interrogazione, che prende spunto dall’inchiesta ‘Angeli e demoni’, presentata oggi e siglata da Michele Facci, Giancarlo Tagliaferri Fabio Callori. “Dall’inchiesta ‘Angeli e demoni’ sta emergendo un quadro complessivo drammatico- scrivono i consiglieri di Fratelli d’Italia nell’atto ispettivo- assolutamente preoccupante, soprattutto se si considera che dietro tale sistema si celerebbero un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro e un discutibile movente ideologico di stampo LGBT. Sarà compito della magistratura accertare gli eventuali illeciti e le responsabilità personali, ma è assolutamente prioritario fugare ogni sospetto circa presunte interferenze ideologiche nelle procedure di affidamento dei minori che, di fatto, si tradurrebbero nell’adozione di criteri che terrebbero conto dell’orientamento sessuale dell’affidatario, anche al fine di implementare quelle progettualità specifiche funzionali alla valorizzazione e allo sviluppo della genitorialità gay”.

Per questo i consiglieri di opposizione domandano anche “quali ulteriori informazioni la Giunta ritenga di poter fornire riguardo al paventato rischio della sussistenza di un movente ideologico LGBT dietro il complesso sistema degli affidi dei minori” e invitano ad “avviare urgenti iniziative, anche di carattere ispettivo, volte ad escludere categoricamente ogni forma di interferenza e pressione ideologica che, seppur nel rispetto formale della normativa vigente in materia, finirebbe con il favorire pratiche di affidamento sulla base principalmente dell’orientamento sessuale dell’affidatario e non dell’interesse prevalente del minore che è quello di crescere in una famiglia”.

Domande e considerazioni a cui si aggiungono i richiami alle normative vigenti: “L’affido di un minore a una persona single o a una comunità- si legge nel documento di Fratelli d’Italia- è previsto dalla legge solo in via residuale e comunque in casi del tutto eccezionali e motivati, ad esempio in presenza di una persona legata al minore da vincoli di parentela o di amicizia. Al contrario, il fenomeno sembra in forte espansione soprattutto negli ultimi anni e nonostante la presenza di un elevato numero di famiglie disponibili all’affidamento e all’adozione”. Gli esponenti di Fdi domandano quindi “quali siano state le motivazioni che hanno portato a preferire tale scelta in alternativa a quella prioritariamente indicata dalla legge, cioè l’affidamento a famiglie con figli”.

I consiglieri infine criticano “l’attuale sistema di affido dei minori” per “l’eccessiva discrezionalità attribuita ai servizi sociali, la sussistenza frequente di situazioni di conflitto di interessi in capo a molti operatori del settore e la mancanza di adeguati ed efficienti strumenti di controllo sull’affidabilità dei soggetti affidatari e sugli standard qualitativi e di servizio delle comunità ospitanti”.

(Andrea Perini)

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