Con la nuova legge sui servizi 0-3 anni “verrà introdotto un sistema di accreditamento attraverso strumenti valutativi collegati alla qualità del servizio”. Lo ha ricordato la consigliera regionale Francesca Marchetti (relatrice di maggioranza della legge regionale sui servizi educativi per la prima infanzia) intervenendo al convegno “I bambini dell’Emilia Romagna: ne parliamo tutti insieme” tenutosi in sala “Guido Fanti” dell’Assemblea legislativa.
Dal 1965 il numero di bambini in Emilia-Romagna si è più che dimezzato. Sono sempre meno le mamme giovani (in media hanno 34 anni) e sono in aumento i genitori stranieri (circa il 30%). Sono sempre di più i genitori non coniugati (circa il 31%). Il 10% dei bambini ha un solo genitore. I figli unici non arrivano al 20% del totale. La frequenza alla scuola dell’infanzia è quasi universale (meno nella fascia 0-2 anni, circa il 30%, in diminuzione dal 2012). La povertà assoluta riguarda oltre il 9% delle famiglie con bambini.
“La proposta di legge”, ha ripreso Marchetti, “coglie le evoluzioni, i cambiamenti e i nuovi ritmi delle famiglie, restando comunque ancorata ai principi fondamentali che caratterizzano il sistema educativo dell’Emilia-Romagna”. Principale novità, ha rimarcato, “è l’introduzione, come requisito di accesso al nido, dell’obbligatorietà delle vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B, l’impegno in Emilia-Romagna è forte”. Ha poi precisato Marchetti che “non si tratta di un metodo coercitivo ma di responsabilità sociale nei confronti dei bambini più fragili che non possono essere vaccinati”. La Regione avrà inoltre la prerogativa di sollecitare i territori rispetto alla tariffazione. Viene anche posta particolare attenzione alla formazione degli operatori. “Confermiamo la rilevanza del titolo di studio”.
Con questo provvedimento, ha aggiunto l’assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, “rivediamo il modello organizzativo dei nostri servizi e ricalibriamo le risorse. Spostiamo fondi sulla fascia dell’infanzia e delle adolescenze, con particolare attenzione al problema della marginalità dei minori.
L’assessore alla sanità, Sergio Venturi, ha ribadito la necessità di vincolare le famiglie alla vaccinazione dei loro figli, ricordando che in alcune aree della regione, come Rimini, la percentuale dei vaccinati è sotto il 90%. Sul tema bambini-anziani ha evidenziato che il saldo in Italia tra nati e morti è negativo: “occorre invertire la rotta supportando l’infanzia, riorientare le politiche socio-sanitarie di questa regione, prepararci al futuro”. Ha poi proposto l’attivazione di incentivi per le famiglie che hanno bambini nella fascia 0-6 anni.
(Cristian Casali)