Sanità e welfare

Minori Reggio. Servizi sociali Val d’Enza, Galli (Fi) punta il dito contro la Conferenza territoriale sociosanitaria

“Secondo la Conferenza territoriale, il centro di accoglienza della Val d’Enza era ‘risorsa preziosa a disposizione di tutta la comunità’” riporta il forzista

Andrea Galli (Fi)

L’inchiesta sui fatti di Bibbiano è di nuovo oggetto di un’interrogazione presentata in Regione da Andrea Galli (Fi), che accende i riflettori sul ruolo della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) della provincia di Reggio Emilia, organo di governo delle politiche per la salute e il welfare, nella definizione delle linee d’indirizzo per i servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza e nel loro coordinamento.

La Conferenza territoriale sociosanitaria – ricorda il consigliere – garantisce il coordinamento delle politiche sociali, sanitarie e sociosanitarie a livello provinciale nonché il raccordo tra il livello regionale e quello distrettuale. Presieduta dal presidente della Provincia, riunisce tutti i sindaci del territorio e il direttore generale dell’Asl di Reggio Emilia è invitato permanente.

Sul sito della Provincia di Reggio Emilia – riporta il capogruppo – in data 21 dicembre 2016 era pubblicato il seguente comunicato stampa: “’Abusi sui minori, chi minimizza è il miglior alleato degli orchi’. La Conferenza territoriale sociale e sanitaria: ‘Serve impegno chiaro e netto delle istituzioni’. ‘Il centro di accoglienza della Val d’Enza risorsa preziosa a disposizione di tutta la comunità’. È l’impegno assunto dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) di Reggio Emilia, presieduta dal presidente della Provincia Giammaria Manghi, attraverso un documento approvato dall’Ufficio di presidenza. Un impegno che trae origine dai recenti fatti di cronaca reggiana, in occasione dei quali si sono purtroppo registrate ‘minimizzazioni e semplificazioni del fenomeno’, che rappresentano ‘il migliore alleato di chi abusa i nostri bambini’”. L’Ufficio di presidenza della Conferenza – sottolinea il forzista – nel dicembre del 2016 era composto da: “presidente Giammaria Manghi (presidente della Provincia), vicepresidente Paola Casali (consigliera delegata al Welfare), Luca Vecchi (sindaco di Reggio Emilia), Andrea Carletti (sindaco di Bibbiano), Enrico Bini (sindaco di Castelnovo né Monti), Gianmarco Marzocchini (vicesindaco di Correggio), Camilla Verona (sindaco di Guastalla), Emanuele Cavallaro (sindaco di Rubiera)”.

Di qui l’iniziativa di Galli, che chiede alla Giunta “se la Conferenza territoriale sociosanitaria e più in generale la Provincia di Reggio Emilia abbiano mai visionato i dati dei minori presi in carico dai servizi sociali delle varie Unioni, espresso pareri, rilevato criticità, proposto provvedimenti relativi; se la Provincia abbia sostenuto e finanziato il centro di accoglienza e, più in generale, i servizi per i minori della Val d’Enza; se la Provincia abbia collaborato a qualsiasi titolo con i soggetti coinvolti nell’inchiesta ‘Angeli e demoni’; se esista un osservatorio provinciale che si occupi di monitorare le varie casistiche riguardanti i servizi sociali della provincia; se si conoscano i numeri dei minori presi in carico e/o dati in affido dai servizi sociali nella provincia di Reggio, anche suddivisi per Unioni e comuni; infine, se corrisponda al vero che l’Asl di Reggio Emilia abbia organizzato corsi di formazione per gli operatori dei servizi ai minori di tutta la provincia affidandoli all’associazione ‘Hansel e Gretel’ e/o ai collaboratori e/o ad altre società di Claudio Foti”.

(Luca Govoni)

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