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Minori /1. Val d’Enza. Ln: contributi Fondazione vittime reati destinati a servizi sociali Unione Val d’Enza?

“Non è compito nostro fare processi ma la parte politica è stata coinvolta” spiega Delmonte, secondo cui “l’inchiesta chiama in causa direttamente l’operato dei servizi sociali dell’Emilia-Romagna”

I consiglieri della Lega Nord con un question time in Aula tornano sull’inchiesta in Val d’Enza “che ha svelato un illecito sistema di gestione di minori in affido”. Gabriele Delmonte, primo firmatario dell’interrogazione (con Stefano Bargi, Matteo Rancan, Fabio Rainieri, Massimiliano Pompignoli, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni e Daniele Marchetti) spiega: “Si tratta di atti di una gravità inaudita. Non è compiuo nostro fare processi ma la parte politica è stata coinvolta: bisogna farsi domande e individuare problemi” spiega il consigliere in Aula aggiungendo che “l’operazione ‘Angeli e demoni’ chiama in causa direttamente l’operato dei servizi sociali dell’Emilia-Romagna”. La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reati, riportano i leghisti nell’atto, avrebbe infatti elargito contributi tra il 2017 e il 2018 in merito a tre istanze: il primo per un’adolescente allontanata dalla famiglia per abusi, la seconda per due fratelli vittime di maltrattamenti fisici dai genitori e la terza per una ragazzina che avrebbe subito molestie sessuali dal patrigno.

“L’Unione dei Comuni della Val d’Enza”, continua Delmonte, “avrebbe aderito ufficialmente come socio alla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati con un contributo economico di 2.000 euro” e avrebbe ricevuto “un contributo economico da parte della stessa Fondazione a favore del servizio sociale integrato dell’Unione Val d’Enza”. I leghisti chiedono quindi se i contributi erogati dalla Fondazione per quelle tre istanze fossero destinati all’Unione Val d’Enza o al Servizio sociale integrato, specificando inoltre “quali iniziative intenda intraprendere la Regione per evitare il ripetersi di eventi simili e tutelare l’immagine dell’istituzione regionale”.

“Le istanze giunte ai sindaci dell’Unione della Val d’Enza nel biennio 2017-2018 sono in totale 8, di cui solo 7 accolte, una delle quali riguardava un maggiorenne” risponde il sottosegretario Gianmaria Manghi che sottolinea anche: “Delle 6 istanze accolte a favore dei minorenni, in tre erano già presenti condanne penali di primo grado”. Non sarebbe però possibile sapere se le vicende trattate siano oggetto dell’indagine ‘Angeli e demoni’, avrebbe chiarito il sottosegretario, specificando comunque che “in caso venissero accertate condotte illecite la Fondazione si attiverà per la restituzione delle spese sostenute”.

Non è soddisfatto della risposta Gabriele Delmonte: “Non è stato chiarito nulla e i dubbi politici rimangono”.

(Francesca Mezzadri)

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