Infrastrutture e trasporti

Mobilità Bologna. Sosta residenti, Galli (Fi): gratuita per una sola auto per famiglia, misura da rivedere

Il consigliere di Forza Italia ha presentato un’interrogazione in Regione: “Misura penalizza soprattutto chi vive in centro storico, donne e famiglie numerose”

Andrea Galli (Fi)

Nel mirino di Andrea Galli di Forza Italia il provvedimento del Comune di Bologna che, dal primo gennaio 2020, prevede una limitazione al rilascio dei contrassegni che danno diritto alla sosta gratuita nel proprio settore di residenza, che verrà concessa a una sola auto per nucleo familiare (le altre dovranno pagare 120 euro l’anno).

“Una misura iniqua e penalizzante soprattutto per le famiglie che vivono nel centro storico”, secondo il consigliere azzurro, che ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere alla Giunta di intervenire sul Comune per abrogare la nuova disposizione. “È l’ennesima ‘tassa’ gravante sulle tasche dei cittadini- attacca Galli- penalizzati dal solo fatto di risiedere in centro, che colpisce paradossalmente le famiglie numerose, non tenendo conto delle esigenze personali di ogni nucleo familiare che possono rendere indispensabile l’utilizzo di una seconda auto, si pensi, ad esempio, alle numerose famiglie che devono visitare, accudire, accompagnare, i propri anziani”. A essere maggiormente danneggiate, infatti, secondo l’azzurro, sarebbero le famiglie residenti nella zona a traffico limitato (Ztl) (che avrebbero necessità della seconda auto perché il posto di lavoro non è sempre raggiungibile con i mezzi pubblici) e le donne (che generalmente risultano essere le maggiori utilizzatrici delle seconde auto).

Galli interroga l’esecutivo regionale per sapere se non ritenga tale provvedimento “discriminatorio e iniquo nei confronti delle famiglie residenti nella Ztl che verrebbero penalizzate per il solo fatto di abitare nel centro storico”; se non ritenga che “quest’ennesimo costo vada a colpire soprattutto le famiglie numerose, contraddicendo di fatto l’impegno assunto dalla Regione Emilia-Romagna per la realizzazione di interventi anche economici a sostegno delle famiglie” e “se non ritenga quindi, per quanto di propria competenza, di intervenire sul Comune di Bologna al fine di richiedere l’abrogazione di tale disposizione”.

(Giulia Paltrinieri)

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