Ambiente e territorio

Mobilità. Pd: Più velostazioni in Emilia-Romagna

Nadia Rossi (Pd) riporta l’esempio del modello di Bologna, “la prima a livello nazionale”. “Si può promuovere la ciclabilità anche attraverso azioni semplici”

Dopo l’approvazione in Assemblea della prima legge sulla mobilità ciclistica, è stata presentata e votata in Aula (Lega Nord astenuta) una risoluzione firmata da 17 consiglieri dal gruppo Pd che chiede di realizzare nuove velostazioni, utilizzando anche fondi europei, “per offrire un servizio effettivo a favore di chi utilizza la bicicletta invece dell’auto”, “supportare la lotta alle emissioni inquinanti” e “creare nuove opportunità di lavoro”.

Nadia Rossi (Pd) si riallaccia proprio agli obiettivi del testo di legge (portare entro il 2020 dal 10% al 20% la percentuale di emiliano-romagnoli che usano la bicicletta): “si può promuovere la ciclabilità – afferma – anche attraverso azioni semplici, come con la gratuità del trasporto di bici suol treno”. A Bologna esiste già una velostazione aperta sette giorni su sette, ricorda la consigliera, che, oltre a parcheggio, funge da ciclofficina e offre altri servizi come noleggio e punto di organizzazione eventi. “La velostazione di Bologna è la prima a livello nazionale ed è un modello che è stato esportato in altre regioni” rimarca Rossi, che annuncia anche l’intenzione di Rimini di realizzare una seconda velostazione. “Si tratta anche di un’opportunità dal punto di vista turistico” aggiunge la consigliera. Approvato anche l’emendamento proposto da Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle che chiede di prendere in esame misure per persone diversamente abili. 

(Francesca Mezzadri)

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