Più sgravi fiscali per la montagna, in particolare in ambito energetico, a partire dalle stazioni invernali.
A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia, che, in particolare, chiede alla Regione Emilia-Romagna “se non ritenga utile rivolgersi, per il tramite della Conferenza Stato-Regioni, al nuovo collegio dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente al fine di valutare il taglio di costi fissi (oneri di sistema che costituiscono il 20 per cento dell’importo totale in bolletta luce e il 4 per cento dell’importo totale della bolletta gas) presenti in bolletta e sgravare il consumatore finale di inutili spese”.
“I costi dell’energia, più che raddoppiati nel giro di due mesi,- spiega il consigliere- mettono a rischio tutte le attività che ancora resistono in montagna, in particolare le stazioni invernali (penso, ad esempio, alle strutture del Cimone, del Corno alle Scale e del Cerreto Laghi) che per gli impianti di risalita e di innevamento artificiale, oggi indispensabili, hanno un consistente consumo. I costi non sono mai arrivati a questi livelli: il primo provvedimento sarà quello di fermare i cannoni”.
“Qui si apre un nuovo doloroso capitolo per la montagna – si legge nel testo dell’interrogazione – perché, con l’aumento del costo dell’energia, sono lievitati irrimediabilmente anche i costi di produzione della neve: se prima un metro cubo di neve costava mediamente 1.50 euro, ora con il caro bolletta si viaggia intorno ai 2 euro. Consistente anche l’aumento sul gasolio, il carburate che alimenta i mezzi che si muovono sulle piste, come il gatto delle nevi”.
(Cristian Casali)