Chiarire se la prescrizione dell’ecografia di accertamento della vitalità dell’embrione, ai fini del rilascio del certificato di interruzione volontaria di gravidanza, è prevista nell’ambito della Legge 194 e del dettato normativo. È quanto chiede con un’interrogazione la consigliera Roberta Mori (Pd).
“Vanno inoltre precisate -ha sottolineato Mori- quali ragioni medico-scientifiche, per la salute della donna, supportano tale richiesta alle pazienti e se e in che modo la giunta intende garantire, su tutto il territorio regionale, che gli esami clinici ed ecografici citati non interferiscano con la tempistica richiesta per interruzioni di gravidanza sicure, nel rispetto della volontà della donna, del diritto, della preminente tutela della salute”.
La consigliera ha poi evidenziato che “sono purtroppo in crescita negli ultimi mesi le denunce di difficoltà, ritardi e sofferenze inutili subite da chi decide di abortire, provenienti in particolare da alcune zone del Paese. In Emilia-Romagna risulta anche da rassicurazioni rese a marzo di quest’anno dall’assessore alla Sanità, che in 90 casi su 100 l’interruzione di gravidanza richiesta è stata sinora eseguita entro quindici giorni dal rilascio del certificato e sempre in tempo utile sotto il profilo della sicurezza e salute della paziente. Ma il clima culturale oltre agli alti numeri dell’obiezione dei medici e del personale sanitario minano l’accessibilità ai servizi e la piena esigibilità del diritto all’aborto gratuito e sicuro”.
(Lucia Paci)