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Mostre: le croci di Vittorio D’Augusta in Assemblea legislativa

Mercoledì 25 settembre, alle ore 12, la presidente Emma Petitti inaugura nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna la personale dell’artista riminese, curata da Sandro Malossini

Croci D'Augura pittore

Simbolo cristiano, simbolo antico, simbolo numerico di moltiplicazione. La croce ha accompagnato la storia dell’uomo fin dagli albori dell’umanità. Proprio la croce è la protagonista dei “Quadri messi in croce“, la mostra personale del pittore Vittorio D’Augusta che viene inaugurata mercoledì 25 settembre alle ore 12 nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 50 a Bologna, dalla presidente Emma Petitti.

Curata da Sandro Malossini, la personale dell’artista riminese raccoglie quadri di diversi periodi storici tutti caratterizzati dalla presenza di una croce, ovvero la tela, il quadro diventano il supporto che regge la croce, vera protagonista dell’opera.

“Ho dipinto cento croci senza mostrare devozione. Sono quasi ateo. Sono asintomatico, non rivelo sintomi apparenti di fede religiosa. Più che agnostico, sono diversamente credente. Alla domanda se credo in Dio potrei rispondere con le parole di Matisse: ‘Sì, quando dipingo’. Ma -spiega -Vittorio D’Augusta- poco importa che un pittore sia credente, che abbia fede o dichiari di non averne: la pittura, per sua essenza misteriosa, va sempre a frugare nelle zone dell’animo impermeabili alla ragione e spesso capta quelle voci, quelle ombre di sacro, come enigmi fertili e indecifrabili, che conducono a un umanissimo e laico pensiero su Dio. Ho dipinto cento croci, o, più esattamente, ho messo una croce sopra fogli in parte già dipinti (dipinti con troppa disinvoltura e a mente vuota, ma con ostinata fiducia nell’antica pratica della pittura, che consente la libertà di ‘errare’, nel senso doppio di vagabondare e di sbagliare, entrambe esperienze di felicità rischiosa)”.

A fare gli onori di casa sarà la presidente Emma Petitti che commenta: “Vittorio D’Augusta è un artista dalla consolidata notorietà in campo nazionale e internazionale. Nato a Fiume ma residente a Rimini dall’età di undici anni, ha attraversato tutti gli anni settanta e ottanta da protagonista, esponendo in numerose mostre personali e nelle principali mostra collettive. È stato uno degli artisti che hanno fatto parte di quel movimento teorizzato da Renato Barilli chiamato ‘I Nuovi Nuovi’. Con loro ha esposto nei maggiori musei del mondo, distinguendosi per una sua personalissima ricerca che ha portato la sua pittura a interagire con gli spazi espositivi, creando veri lavori ambientali”.

La genesi della mostra e il suo significato sono affidati agli interrogativi del curatore, Sandro Malossini, per il quale “la croce è uno dei simboli umani più antichi: è una figura geometrica fatta di due linee che si incrociano ad angolo retto. Nelle religioni del passato è presente fin dall’epoca precristiana. Nella tradizione celtica come in quella egiziana, la croce è il principale simbolo della religione cristiana e ricorda la crocefissione di Cristo. Ma è anche nella numerazione romana il numero 10 e rappresenta il segno di addizione e quello di moltiplicazione. Quale tipo di croce è quella rappresentata nelle opere di Vittorio D’Augusta? Quale carattere simbolico sottende alla sua forma e alla sua composizione?”.

La mostra “Quadri messi in croce” è visitabile fino al 25 ottobre dal lunedì al venerdì (festivi esclusi) dalle ore 9 alle ore 18.

(Luca Molinari)

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