Sanità e welfare

NIDI RIMINI. SENSOLI (M5S) “NO A ESTERNALIZZAZIONI”. ROSSI: MA E’ SCELTA DEI COMUNI

La consigliera contesta l’affidamento ai privati e chiede garanzie su prestazioni e condizioni di lavoro. La Giunta ricorda l’autonomia degli enti locali

“Nonostante le numerose preoccupazioni espresse dalle famiglie e dai sindacati, è ormai evidente la volontà dell’amministrazione comunale di Rimini di procedere all’esternalizzazione dei servizi per la prima infanzia. Vorremmo capire come intende agire la Regione al riguardo anche perché una simile scelta non si ripercuota su tutto il territorio regionale”. È quanto ha chiesto al question time in Aula Raffaella Sensoli (M5s), appellandosi alla Giunta regionale per sapere come intenda agire per salvaguardare la quantità e la qualità dei servizi, le condizioni di lavoro degli operatori, ed evitare- ha detto- l’esternalizzazione selvaggia di quelli che per noi devono continuare a essere servizi pubblici”.

“Sulle scelte di gestione degli enti locali, come il Comune di Rimini citato, la Regione non può intervenire direttamente”, ha risposto il sottosegretario alla Presidenza, Andrea Rossi, precisando che indipendentemente dalla tipologia di gestione, rimane un punto fermo: “il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa regionale”. Agli stessi comuni- ha poi precisato- competono sia la verifica del rispetto del capitolato d’appalto, sia la vigilanza e il controllo su tutti i servizi. Per quanto invece concerne la qualità dei servizi, la Regione- ha ricordato- da anni sostiene due livelli di formazione: da una parte definendo assieme al coordinamento pedagogico territoriale le tematiche di indirizzo ai servizi e dall’altra sentendo gli operatori rispetto ai fabbisogni. Gli aspetti dei contratti di lavoro- ha infine precisato Rossi- “è bene sottolinearlo con forza, non sono in nessun modo di competenza regionale, pur essendo auspicabile un progressivo avvicinamento dei contratti per quanto concerne orari di lavoro e retribuzioni”.

“La Regione prevede un sistema integrato dei servizi- ha replicato Sensoli- il problema è la volontà politica di una amministrazione guidata dal Pd di creare un sistema dove il privato prevale sul pubblico. Già oggi oltre un quarto dei servizi è affidato alle cooperative sociali e qui sorge il problema dei lavoratori con minori tutele rispetto al settore pubblico. Tutte le sigle sindacali- ha ribadito l’esponente dei 5 Stelle- contestano questa scelta nel riminese. Dire che non si possono fare assunzioni e che ricorrere al privato è una scelta necessaria, quando una legge nazionale consente di assumere, significa prendere in giro i cittadini. È vero che la Regione non può intervenire- ha poi aggiunto- ma potrebbe dare delle linee di indirizzo che vadano nella direzione opposta a quella che si va profilando”. 

Guardando poi al progetto di legge regionale di riforma dei servizi per la prima infanzia (attualmente in esame nella commissione referente e del quale è relatrice di maggioranza), Sensoli ha ribadito il suo dissenso. In particolare sull’aspetto dell’autovalutazione dei servizi, “che- ha spiegato- diventa deregolamentazione: un modo per coadiuvare questo tipo di politica sulle esternalizzazioni”.

(Isabella Scandaletti)

 

Sanità e welfare