Sanità e welfare

NOMADI. 3.077 ROM E SINTI IN EMILIA-ROMAGNA E 182 CAMPI-AREE, PROGETTO DI LEGGE FOTI (FDI-AN): “MODIFICARE LA LEGGE REGIONALE, ELIMINARE MICRO-AREE E FORME INSEDIATIVE DIVERSE DA QUELLA ABITATIVA TRADIZIONALE”

Con la sua proposta, il consigliere punta a riformare la recente L.r. 11/2015 (“Norme per l’inclusione sociale di Rom e Sinti”), ponendosi l’obiettivo “di eliminare i fenomeni di degrado, insicurezza, tensione sociale e condizioni igienico-sanitarie non tollerabili in alcun modo”

Tommaso Foti (Fdi-An) ha depositato un progetto di legge in quattro articoli che intende modificare la Legge regionale 11/2015 (“Norme per l’inclusione sociale di Rom e Sinti”) e la Legge regionale 13/1999 (“Norme in materia di spettacolo”).

Il documento parte da una fotografia dell’esistente, ripresa da dati ufficiali della Regione del novembre 2015: in Emilia-Romagna sono presenti 3.077 persone di etnia Rom e Sinti – lo 0,067% della popolazione regionale – tra le quali 1.081 minori. La quasi totalità ha la cittadinanza italiana (95,9%). Queste persone sono ospitate in 182 tra campi e aree (82 pubblici e 100 privati), 66 dei quali irregolari. I campi considerati di grandi dimensioni (da 71 a 130 persone) sono 6, di cui 8 quelli che ospitano da 41 a 70 persone. Quelli più piccoli (massimo 40 persone), per lo più aree di sosta, sono 166. Le province con il maggior numero di campi e aree sono Reggio Emilia (76 insediamenti, 745 persone), Bologna (29 insediamenti, 509 persone), Modena (35 insediamenti, 325 persone), Piacenza (9 insediamenti, 180 persone) e Rimini (14 insediamenti, 197 persone).

Il progetto di legge prevede l’abrogazione dell’attuale normativa regionale in materia di aree sosta, “ivi comprese le microaree familiari, pubbliche o private, e quelle di transito”, ponendosi l’obiettivo “di eliminare i fenomeni di degrado, insicurezza, tensione sociale e condizioni igienico-sanitarie non tollerabili in alcun modo”.

In particolare, l’articolo 1 si propone di accelerare il processo di transizione dalle aree sosta di qualsivoglia dimensione verso forme abitative tradizionali. L’articolo 2 “è teso ad eliminare forme insediative diverse da quella abitativa tradizionale (individuate dall’articolo 3 della legge regionale 16 luglio 2015, n. 11) ritenendo che soltanto quest’ultima possa essere fonte di autentica integrazione, anche alla luce della progressiva stanzialità della popolazione Rom”. Fra l’altro, Foti propone di eliminare la cosiddetta “mutazione di destinazione delle unità immobiliari eventualmente utilizzate”, nella convinzione che le soluzioni destinate all’inserimento abitativo dei Rom non possano “presentare standards qualitativi e di sicurezza inferiori a quelli normalmente previsti dalle normative edilizie ed urbanistiche”.

Infine, prevedendo l’abrogazione dell’articolo 3, comma 2, della L.r. 13/1999, il progetto di legge Foti “riconsegna la disciplina in merito alla realizzazione di aree di sosta temporanee per operatori di spettacolo viaggiante alla normativa nazionale”, e in particolare alla Legge 337/1968 (“Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante”).

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(rg)

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