Assemblea

Novembre in Assemblea

In Emilia-Romagna, come nel resto d’Italia, le forme di povertà sono in aumento: le famiglie che vivono in condizioni di povertà relativa sono stimate in circa 132mila, il 6,4% del totale (nel 2019, prima del Covid, erano il 3,2%). Le persone in situazione di marginalità estrema, invece, sono 8.400: si tratta di donne per il 28,3% e di uomini per il 71,7% (il 28,6% con cittadinanza italiana e il 71,3% con cittadinanza Ue ed extra Ue). Per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, nell’ultima seduta di novembre, ha approvato il piano regionale per il contrasto alla povertà: in Emilia-Romagna nel triennio 2025-2027 verranno investite risorse pari a 124 milioni di euro. Le risorse sono così ripartite: dal fondo nazionale povertà provengono quasi 62,5 milioni, dal fondo nazionale povertà estrema 5,2 milioni di euro, dal Pnrr 36,4 milioni, dai fondi Fse-Integra quasi 8 milioni di euro, oltre a 12,3 milioni di euro, solo sul 2025, per il rafforzamento del servizio sociale professionale secondo una quota quantificata annualmente.

Ed è sempre in Aula, che la Regione Emilia-Romagna ha ribadito l’impegno per contrastare la violenza contro le donne anche con misure concrete come l’esenzione del ticket per le vittime di violenze di genere, approvata nei giorni scorsi con una delibera di giunta. La conferma è arrivata nel corso dell’Assemblea legislativa convocata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre di ogni anno. Dopo il minuto di silenzio chiesto dal presidente dell’Assemblea Maurizio Fabbri a inizio dei lavori, lo sforzo della Regione è emerso dalle parole dell’assessora alle Pari opportunità Gessica Allegni ed è stato ribadito con l’approvazione di una risoluzione presentata dalla maggioranza in cui si chiede di aumentare le tutele per le donne, sostenerne l’inserimento lavorativo e prevedere, a livello nazionale, piani scolastici con percorsi obbligatori di educazione all’affettività, al rispetto, alla parità di genere e alla prevenzione delle dinamiche violente.

Per una Regione più protagonista del Pnrr e della necessità di preservare l’autonomia della gestione dei fondi europei, a partire da quelli che riguardano il mondo agricolo si è parlato nella seduta d’Aula del 13 novembre alla presenza del presidente della Regione Michele de Pascale, della presidente del Comitato europeo delle Regioni, Kata Tutto e del ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti. A fare gli onori di casa è stato il presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri che ha ricordato come “le diseguaglianze sono il grande male del nostro tempo. E si combattono solo se c’è il protagonismo dei territori”.

Nel mese appena trascorso nelle commissioni assembleari ha trovato spazio la trattazione di diversi progetti di legge. Quello che propone il riconoscimento della figura di “maestro artigiano” e creazione di botteghe-scuola per insegnare, alle giovani generazioni, i mestieri dell’artigianato artistico, tradizionale e dell’abbigliamento su misura, presentato da Marta Evangelisti di Fratelli d’Italia. Quello sui cosiddetti “affitti brevi” che in particolare prevede l’introduzione di una nuova destinazione d’uso urbanistica, denominata “locazione breve”. Spetterà ai Comuni il compito di definire, nei propri strumenti di pianificazione, in quali ambiti del territorio l’attività sarà consentita, limitata, esclusa, oppure subordinata a determinate condizioni. Un altro elemento rilevante riguarda la leva fiscale: i Comuni, infatti, avranno la possibilità di modulare i contributi di costruzione legati ai cambi di destinazione d’uso, aumentandoli o riducendoli fino al 30%, utilizzando così la leva fiscale per orientare il mercato. La relatrice di maggioranza Simona Larghetti (Avs) ha ribadito la bontà della legge come strumento di equità sociale e flessibilità operativa per i Comuni, mentre il relatore di minoranza Francesco Sassone (FdI) ha sottolineato come il provvedimento potrebbe ridurre la sfera d’influenza del diritto alla proprietà privata. Maggiori risorse e regole più adeguate per contrastare le dimissioni dei genitori nei primi anni di vita dei figli, fenomeno dietro al quale nella maggior parte dei casi di volontario non c’è alcunché, se non l’impossibilità di conciliare l’attività lavorativa con il ruolo di padre e, soprattutto, di madre. Un obiettivo da raggiungere con iniziative quali una “Naspi per la conciliazione” e il più ampio recepimento della direttiva europea del 2019/1158 sulla conciliazione, misure specifiche per piccole e medie imprese e la creazione di una rete pubblico-privato capace di diminuire le dimissioni volontarie, dando così valore alle competenze presenti sul territorio. Sono alcuni dei contenuti del progetto di legge alle Camere proposto da Pd, Civici e AVS, prima firmataria Simona Lembi (Pd), che ha come obiettivo la tutela dei diritti di lavoratrici e lavoratori alle prese con la sempre maggiore difficoltà di conciliare lavoro e famiglia nei primi anni di vita dei figli.

L’Assemblea legislativa si apre ai cittadini e alle cittadine con l’inaugurazione della nuova biblioteca con sede in viale Aldo Moro 46, nel cuore del Fiera district, a Bologna. Oltre 2mila metri quadri con oltre 95mila unità tra libri, riviste, video e altri materiali, e una vasta collezione di quotidiani nazionali e locali conservati dal 1988 e disponibile su supporto digitale o analogico. Nella biblioteca dell’Assemblea è anche possibile chiedere libri in prestito da altre biblioteche, grazie ai servizi di prestito interbibliotecario metropolitano di Bologna (Pic) e nazionale. Tra i servizi offerti anche la fornitura di articoli di riviste ed estratti di pubblicazioni in document delivery. Nei nuovi spazi si trova anche un’area eventi (capienza di circa 60 posti) e una saletta per seminari, riunioni e workshop (capienza 30 posti). Fra le novità c’è il fatto che la Biblioteca ospita l’Archivio del Centro Alberto Manzi, l’ampia documentazione gestita in raccordo con la famiglia dell’indimenticabile “maestro” di “Non è mai troppo tardi”, la trasmissione tv della Rai “in bianco e nero” che insegnò a leggere e scrivere a due generazioni di italiani, strappandole così a quella povertà culturale a cui erano state condannate dalla povertà economica. Altra new entry è il punto informativo di Europe Direct Emilia-Romagna, grazie al quale su appuntamento è possibile incontrare un operatore del Centro per ricevere informazioni su temi e programmi europei e ottenere consulenze gratuite sulle proposte di mobilità all’estero per i giovani, finanziati dall’Unione europea. La biblioteca è aperta nelle giornate di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13, e in quella di martedì con orario continuato dalle 9 alle 17.

(Lucia Paci)

Assemblea