La Giunta “solleciti il Governo a sospendere ogni attività nell’impianto di Caorso, di fatto oggi relegato a sito di stoccaggio provvisorio, sino a quando non verrà data attuazione all’articolo 7, comma 1, del Decreto legislativo 45 del 2014 (Attuazione della direttiva 2011/70/EURATOM che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi)”. Inoltre, “si attivi affinché sia convocato, in tempi rapidi, il Tavolo della trasparenza per le attività di dismissione dell’impianto nucleare piacentino, come da deliberazione di Giunta 2179/2015”. A chiederlo, attraverso una risoluzione all’Assemblea legislativa, è Tommaso Foti (Fdi-An).
Il consigliere, nel ripercorrere l’iter di dismissione dell’impianto nucleare, evidenzia le problematiche da parte di Sogin, la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari, sopraggiunte nell’esecuzione delle operazioni connesse alla disattivazione accelerata di Caorso.
Foti chiede quindi all’esecutivo regionale “di assumere ogni utile iniziativa, nell’ambito e con i limiti delle competenze istituzionali assegnate, per verificare se la governance di Sogin abbia superato la situazione di stallo”. Inoltre, “prosegua con determinazione nell’azione intrapresa nei confronti del Governo mirata a ottenere la pubblicazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il sito nazionale dei rifiuti radioattivi (Cnapi)”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cr)