Apprezzamento unanime per il percorso trasparente e partecipato che l’assessora all’Ambiente Irene Priolo ha impostato con questa prima informativa sul Piano Aria 2030, ma critiche per un piano che recepisce le linee strategiche votate recentemente dall’Assemblea legislativa. Questa la sintesi del dibattito che il Pair 2030 ha suscitato fin da questo passaggio preliminare.
Il presidente della Commissione territorio, ambiente e mobilità Stefano Caliandro ha sottolineato come “il percorso condiviso con gli enti locali ci ritorna una visione globale del nostro territorio. L’ambiente impone quindi una trasversalità di argomenti testimoniata anche dalle fonti di finanziamento a cui farà riferimento il documento di pianificazione per la risoluzione delle innumerevoli componenti che determinano il problema della qualità dell’aria”.
Decisamente più critico l’intervento di Valentina Castaldini (Forza Italia) la quale, approvando il metodo “che per una volta antepone l’Assemblea alla giunta”, ha evidenziato interventi molto impattanti per i cittadini. “Volendo vedere questo documento -ha proseguito la capogruppo- dal punto di vista della natalità, come da specifico ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio regionale, giudico molto negativamente togliere la deroga dell’accompagnamento a scuola dei figli”. La forzista definisce questa decisione “una disattenzione enorme alla realtà quotidianità” e chiede quale ricaduta possa avere l’incentivo bike to school per una famiglia con tre figli. “Se l’abolizione di questa deroga verrà mantenuta -conclude Castaldini- significa abolire la libertà d’insegnamento perché diverrà prevalente scegliere la scuola in base alla vicinanza alla propria abitazione. Se a questo aggiungiamo poi le follie del mercato dell’auto, vediamo chiaramente come in questo documento non vi sia alcun sostegno alla mobilità dei nuclei familiari. Si tratta quindi di fondamentali aspetti di inclusione del tutto mancanti che testimoniano una chiara impostazione culturale”.
Anche Emiliano Occhi (Lega) si è soffermato “sui cambiamenti agli stili di vita richiesti da questo Piano, anche se da una prima lettura sembra che questo documento non voglia il coinvolgimento delle famiglie”. Per il leghista “il Pair 2030 sembra promuovere una partecipazione diffusa ma dimentica le esigenze delle prime fasce di età dei bambini, dove la mobilità tramite trasporto pubblico locale è pressoché impossibile”. Occhi, poi, chiede anche se l’impianto delle manovre presentate “sia stato condiviso con le altre Regioni del Bacino padano e sottolinea la difficoltà di espletamento dei controlli. “Sia per il parco auto che per il livello di riscaldamento domestico, conclude il consigliere, i controlli saranno praticamente impossibili ed eccessivamente punitivi per i cittadini coinvolti. Sul tema delle stufe a biomassa legnosa, infine, credo che occorrerebbe una decisa campagna di rottamazione per evitare ogni tipo di speculazione”.
Andrea Costa (Pd), infine, giudica in maniera estremamente positiva l’inizio del percorso del Pair 2030 e sottolinea “come il Piano sia costruito sul cambio di paradigma nei confronti della cittadinanza da sanzione a incentivo, esattamente come deciso nelle linee strategiche approvate dall’Assemblea legislativa nel recente passato”. Nell’auspicare un confronto ampio e puntuale, Costa rimarca “l’urgenza di attivarci sulla qualità dell’aria perché i dati ricordati in questa prima esposizione dicono di un inquinamento che colpisce soprattutto i bambini. Ecco perché il Pair 2030 è costruito in ottica integrata in senso verticale (tra Europa, Regioni ed enti locali) tanto quanto in maniera partecipata (richiedendo la più ampia partecipazione delle nostre comunità). Proprio parlando di integrazione, ritengo obbligatorio il coinvolgimento del governo nazionale tanto quanto il fondamentale coordinamento tra tutte le Regioni padane”.
L’assessora Irene Priolo, replicando al dibattito innescato dall’informativa, ha specificato che le deroghe per il car pooling rimangono in vigore, tanto quanto la libertà di movimento per i veicoli più inquinanti al di fuori degli orari di blocco alla circolazione. “Ove persistessero specifiche problematiche -ha poi concluso Priolo- si può fare riferimento alla scatola nera del move-in già adottata nelle altre Regioni padane e che, proprio grazie a questa tecnologia, hanno eliminato le deroghe precedentemente esistenti”. L’Assessora ha poi rassicurato “sull’enorme lavoro fatto per coinvolgere tutte le componenti economico-sociali del territorio” e, garantendo un ampio confronto sul Piano, ha messo in guardia sul fatto “che siamo sotto condanna dell’Unione Europea per gli eccessivi sforamenti registrati nella qualità della nostra aria e se tale condanna si tramutasse in multe pecuniarie, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna sarà chiamata a risponderne in solido”.
(Luca Boccaletti)