La crisi del gruppo Douglas è al centro di un’interrogazione della Lega. Il consigliere leghista Fabio Bergamini ha presentato un atto ispettivo per chiedere anche alla Regione di aprire a livello regionale un tavolo “sotto la supervisione dell’Assessorato alle Attività Economiche e con la partecipazione del gruppo industriale in questione e di tutti gli attori sociali competenti”. L’obiettivo è quello “di accompagnare la transizione e assicurare il reimpiego delle maestranze della catena commerciale presente sul territorio regionale”.
Il gruppo tedesco Douglas Italia spa (profumerie) ha annunciato, in febbraio, “la riduzione di 128 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale, otto dei quali in Emilia-Romagna, dove la catena commerciale occupa 33 dipendenti, per circa il 95% donne” scrive il consigliere. Oltre che i due punti vendita nell’area Città metropolitana di Bologna, sono previste chiusure a Castelvetro Piacentino, Reggio Emilia, Forlì, Ferrara, Parma e Modena. Una situazione creata dalle misure di contrasto alla pandemia con le chiusure imposte dai lockdown.
I sindacati confederali, ricorda Bergamini, hanno incontrato i responsabili del gruppo a febbraio annunciando la chiusura di diversi negozio e anche “sei manifestazioni di interesse” per i punti vendita in Italia. Attualmente i lavoratori sono coperti dal “blocco dei licenziamenti”, prorogato dal governo fino a giugno e i sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo di crisi al Mise.
L’interrogazione è stata firmata anche dai consiglieri Andrea Liverani, Fabio Rainieri, Stefano Bargi, Maura Catellani, Emiliano Occhi, Massimiliano Pompignoli, Daniele Marchetti, Valentina Stragliati, Michele Facci, Gabriele Delmonte, Simone Pelloni, Matteo Rancan, Matteo Montevecchi.
(Gianfranco Salvatori)