Ambiente e territorio

Parco eolico tra le province di Arezzo e Rimini: per Montevecchi (Lega) “un vero e proprio ecomostro”

Il consigliere sollecita la giunta regionale, “come promesso dalla vicepresidente Irene Priolo”, a un confronto, sul tema, con la Regione Toscana

Matteo Montevecchi (Lega)

“A che punto è l’interlocuzione tra Regione Emilia-Romagna e Regione Toscana sul progetto ‘Badia del vento’, per l’installazione di un impianto eolico industriale sul crinale appenninico nel comune di Badia Tedalda in provincia di Arezzo, a ridosso del confine con la nostra regione?”.

La richiesta arriva, con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale, da Matteo Montevecchi (Lega).

Con il progetto del parco eolico, si legge nell’atto, “si prevede il posizionamento di sette aerogeneratori alti ognuno 180 metri, che si estenderanno per una lunghezza di circa 2.950 metri a una quota compresa fra i 1.045 e i 1.147 metri nella località Monte Loggio, a circa 2 chilometri dal centro di Casteldelci”. A fine dicembre, si rimarca nel documento, “la Regione Toscana ha protocollato alla ditta proponente del progetto otto pagine di richieste di integrazioni e chiarimenti su aspetti programmatici, progettuali, ambientali, autorizzativi e sulla componente atmosfera, ambiente, idrica, del suolo e sottosuolo, flora, vegetazione, fauna, ecosistema, paesaggio e beni culturali, rumore e vibrazioni, campo elettromagnetico, rifiuti, beni materiali e infrastrutture”.

Il consigliere spiega che “diverse associazioni hanno sollevato critiche sul progetto, a partire da ‘Italia Nostra’ che ha rilevato come l’impiantistica ‘andrebbero ad impattare negativamente sul territorio, danneggiandone gli aspetti naturalistici e paesaggistici, limitando fortemente ogni prospettiva di sviluppo e valorizzazione territoriale (quali il turismo escursionistico e storicoculturale di cui si è registrato un forte aumento negli ultimi anni), con una netta svalutazione di tutto il patrimonio dell’area (l’impianto non rispetta i sette chilometri di distanza da numerosi beni architettonici e nuclei storici tutelati, così come non tiene conto della vicinanza a siti di importanza comunitaria e aree naturali protette)”.

Lo scorso 25 gennaio, sottolinea poi Montevecchi, “si è svolto un incontro nella sede dell’Assemblea legislativa tra il sindaco di Casteldelci Fabiano Tonielli, la presidente dell’Assemblea Emma Petitti e per la giunta Irene Priolo, la stessa vicepresidente si sarebbe impegnata ad aprire un’interlocuzione diretta, sul tema, con la Regione Toscana”.

“Stiamo parlando di un vero e proprio ‘ecomostro’ che andrebbe a deturpare l’Alta Valmarecchia e l’area dello storico Montefeltro. andrebbe poi a danneggiare gli aspetti naturalistici dell’area ‘limitando fortemente ogni prospettiva di sviluppo e valorizzazione territoriale’, come rimarcato anche da ‘Italia Nostra’”, conclude il leghista.

(Cristian Casali)

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