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Parità. Conferenza Elette: in aumento violenza su internet e tra mura domestiche; affidarsi a rete regionale

Presidente commissione Parità Amico: “La rappresentazione delle donne sui media continua a minimizzare hate speech e body shaming”. Presidente Assemblea Petitti:”Violenza in aumento, bisogna denunciare, esiste una rete di assistenza efficace”. Assessora Lori: “Serve formazione per ricoprire più ruoli nel campo imprenditoria e finanza”

Revenge porn, stereotipi negativi, discriminazioni sul lavoro e ‘narrazioni tossiche’, che alimentano la violenza sulle donne, in continua crescita dopo la pandemia. Questi i temi trattati durante la Conferenza delle Elette dell’Emilia-Romagna, l’appuntamento organizzato dall’Assemblea legislativa per promuovere la piena affermazione dei diritti delle donne, con la partecipazione attiva delle stesse alla vita politica e istituzionale e attraverso il confronto su buone prassi maturate in ambito locale. Sulle narrazioni tossiche che alimentano la cultura d’odio” e sui nuovi fenomeni di “violenza virtuale” ha aperto il dibattito Federico Alessandro Amico, presidente della Commissione Parità. “La rappresentazione delle donne sui media continua a distorcere la realtà, a giustificare la violenza maschile, a minimizzare hate speech e body shaming- ha spiegato riportando i recenti episodi di cronaca, dalla maestra torinese licenziata dopo che il suo ex ha diffuso le sue foto private, al fondatore di Facile.it, accusato di aver drogato e stuprato una ragazza di 18 anni, definito dalla stampa come Un vulcano di idee che, al momento, è stato spento”. “La violenza ‘virtuale’ contro le donne e le ragazze è un nuovo pericolo che dobbiamo aggredire – ha aggiunto il presidente. Da una ricerca dell’Eige (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere) emerge che una donna su tre subirà una qualche forma di violenza nel corso della vita e che i fenomeni del revenge porn o del cyber flashing sono in netta crescita. La mappa dell’intolleranza 2019, risultato di un’analisi condotta dall’Università di Milano, Bari e Roma, evidenzia come i tweet negativi per il 27 per cento riguardino proprio le donne, al secondo posto subito dopo i migranti”. Federico Amico ha riportato inoltre come la situazione di crisi legata al Covid “abbia generato un’emergenza dentro l’emergenza”: il confinamento forzato ha costretto molte donne a continuare a subire violenze, aggressioni, maltrattamenti. I dati indicano che nel periodo tra il 2 marzo e il 5 aprile 2020 i centri antiviolenza della rete D.i.Re sono stati contattati complessivamente da 2.983 donne e di queste solo il 28 per cento erano contatti nuovi, mentre le restanti 2.147 erano già in contatto con le operatrici. “In questo momento di crisi – ha specificato la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti -, a pagare sono soprattutto le donne. In questa fase emergenziale l’Emilia-Romagna ha però dimostrato una straordinaria capacità di fare rete nel gestire le criticità legate alla violenza sulle donne che, soprattutto tra le mura domestiche, è purtroppo aumentata. Credo sia altrettanto importante agire sul fronte della prevenzione, denunciando. Per cui mi rivolgo alle donne e dico: so che non è facile trovare il coraggio per farlo, ma non siete sole. Esiste, ed è efficientissima, una rete di assistenza e protezione che può accompagnarvi fuori dal tunnel. Troviamo tutti quel coraggio per dire basta alla violenza”. “Sono ancora troppe le discriminazioni che le donne subiscono sul posto di lavoro, – ha aggiunto la Consigliera di Parità dell’Assemblea legislativa Sonia Alvisi -. Abbiamo sottoscritto un protocollo con l’Ispettorato del lavoro del Nord Est e le prime linee guida per rendere accessibili a tutte le donne i provvedimenti normativi che possiamo attuare in loro difesa: è importante che questi episodi vengano denunciati”. L’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori, ha invece anticipato le proposte fatte al tavolo di confronto per il Patto per il lavoro in tema di politiche di conciliazione. In primis, lo sviluppo di azioni condivise con università e ufficio scolastico regionale per una diffusione più capillare di contrasto agli stereotipi di genere, poi l’incentivazione dell’uso di congedi parentali anche da parte degli uomini, la diffusione di uno smartworking ‘regolato’ e, infine, una formazione per bambine e ragazze incentrata su materie scientifiche e che sia d’aiuto per far sì che “le donne ricoprano ruoli sempre più decisivi nel campo dell’imprenditoria e nel mondo della finanza”. “

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