Quattro cortometraggi realizzati da quattro licei artistici dell’Emilia-Romagna: “Una questione di principio”, corto del liceo Arcangeli di Bologna; “Scommettiamo”, video del liceo Chierici di Reggio Emilia; “I mostri” girato dal liceo Toschi di Parma; “Ottone” realizzato dal liceo Volta-Fellini di Riccione. Duecento studenti coinvolti, sotto la guida di docenti e professionisti del cinema. Obiettivo: denunciare gli stereotipi e educare alla parità di genere per fermare le violenze sulle donne e i femminicidi.
Si incentra sulla proiezione di questi quattro cortometraggi l’iniziativa “A scuola di cinema” promossa dalle commissioni Parità, Cultura e Statuto dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, in programma lunedì 29 gennaio, alle ore 16, nella Sala XX Maggio alla Terza Torre della Regione in Via della Fiera 8 a Bologna. Previsti gli interventi di Federico Alessandro Amico, presidente della commissione Parità e diritti, Francesca Marchetti, presidente della commissione Cultura e scuola, Silvia Piccinini, presidente della commissione Statuto e regolamento, e Barbara Lori, assessora alle Pari opportunità della Regione.
“Valorizziamo il lavoro di questi studenti promuovendo un appuntamento unico nel suo genere – spiega Federico Amico -, perché oltre a prendere confidenza con il linguaggio artistico, i ragazzi e le ragazze hanno condiviso un percorso che ha posto la democrazia e la cittadinanza al centro. La parità sostanziale è un obiettivo ancora da raggiungere e possibile solo nel momento in cui tutti, uomini e donne, ragazzi e ragazze, insieme, opereremo per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della persona”.
I cortometraggi sono frutto del progetto nazionale “Analisi e riflessioni per una progettazione consapevole e libera dagli stereotipi di genere” di cui è partner è la Cineteca di Bologna e sono stati realizzati grazie a un bando della Direzione Cinema del ministero della Cultura.
“Realizzare progetti cinematografici a scuola, sotto la guida di professionisti esperti, permette ai giovani di essere protagonisti attivi, in quanto si stimola la loro creatività e la loro capacità di riflessione e analisi critica. Inoltre, si contribuisce a formarli come cittadini consapevoli e responsabili, promuovendo al contempo le pari opportunità” sottolinea Francesca Marchetti. Le fa eco Silvia Piccinini: “È fondamentale che i temi legati alla violenza sulle donne e alle questioni di genere vengano affrontati nelle scuole. L’auspicio, adesso più che mai, è che l’educazione all’affettività possa entrare nel mondo della scuola in modo davvero strutturale”.