Interventi rivolti al mondo giovanile per diffondere la cultura del rispetto, con particolare attenzione alla violenza in rete. Progetti che agevolino azioni concrete anche in contesti specifici quali i consultori, gli spazi giovani, ma anche i luoghi di lavoro, per un tempestivo riconoscimento delle molestie sessuali. E ancora: azioni rivolte alle donne che vivono in fragilità, sostenendo la loro autonomia abitativa ed economica e prevedendo, ad esempio, la sperimentazione del reddito di libertà.
Disco verde della Commissione Pari Opportunità presieduta da Federico Alessandro Amico al nuovo Piano triennale contro la violenza di genere, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e ora oggetto della discussione e del voto dell’Assemblea legislativa.
Il piano è stato presentato dall’assessore alle Pari Opportunità Barbara Lori che ha spiegato il senso e le azioni della proposta della Giunta: “Abbiamo l’ambizione di azioni sempre più capillari e in sintonia con il territorio e di fare rete tra i soggetti interessati e competenti. Siamo per un’integrazione sempre più forte tra servizi socio-sanitari e centri antiviolenza”.
Nello specifico il piano agisce sia sul fronte della prevenzione che della protezione, rispetto a un fenomeno in crescita, anche a causa del lockdown e delle successive misure per il distanziamento sociale resisi necessarie per contrastare la diffusione del Coronavirus. Sul fronte delle risorse, si tratta di 2,6 milioni di euro per quest’anno di risorse nazionali cui si aggiungono 2,1 milioni di euro di finanziamenti regionali per il biennio 2020-2021. Fra le altre cose viene rafforzata anche l’attività dell’Osservatorio regionale che alle attuali funzioni di studio e analisi affiancherà quelle di monitoraggio dell’attività delle reti territoriali di prevenzione e contrasto del fenomeno.
Disco verde anche da Roberta Mori (Pd), consigliera regionale e Presidente nazionale dei Presidenti delle Commissioni regionali di parità, che, nel ricostruire la storia dell’impegno della Regione su questo tema (sia con interventi puntuali, sia con quelli legislativi), ha sottolineato come “questo piano ci convince per la narrazione coerente e aderente alle parole e alle azioni previste dalle normative regionali e dalle esperienze di questa comunità. Riteniamo che lo sforzo, in un tempo così difficile per le donne aggravato dalla pandemia, debba essere straordinario e coraggioso”.
Dal canto suo Valentina Stragliati (Lega) ha invitato a potenziare le attività di prevenzione e di controllo per evitare fenomeni criminali a danno dei nuclei famigliari. “Le premesse del piano sono sicuramente positive, ora ne vedremo l’effetto nella messa a terra delle politiche pubbliche in questione”, spiega la leghista, che concorda con Lori e Mori sulla necessità di una presa in carico dell’intero nucleo famigliare nei casi di maltrattamenti tra le mura domestiche. Simone Pelloni (Lega) ha invitato a evitare politiche a comportamenti stagni e a dar vita a politiche integrate.
Apprezzamento per il Piano antiviolenza e invito a metterlo in pratica in tempi brevi è arrivato dal Presidente della Commissione Federico Alessandro Amico, che ha ricordato i troppi casi di violenze e femminicidi avvenuti anche in Emilia-Romagna nelle ultime settimane.
(Luca Molinari)