Arriva all’Istituto nazionale di Autodisciplina pubblicitaria (Iap), autorità che in Italia è preposta a censurare e imporre alle aziende il ritiro di pubblicità scorrette e offensive, la vicenda della pubblicità sessista dell’ottico di Reggio Emilia. L’iniziativa è della presidente della commissione Parità dell’Assemblea legislativa Roberta Mori. Per la consigliera regionale “All’indomani dell’ultimo barbaro femminicidio, diventa ancora più intollerabile imbattersi in una campagna pubblicitaria che con un linguaggio volgare e sessista alimenta nell’immaginario collettivo l’idea della ‘donna oggetto'”.
“Chiunque– sottolinea la presidente Mori- si senta offeso, discriminato o raggirato da un messaggio pubblicitario può esercitare la propria responsabilità di cittadino e cittadina compilando e inviando il modulo di denuncia sul sito web dell’Istituto (www.iap.it), con la certezza di ricevere risposta e attivazione nel giro di pochi giorni. Ritengo che sia un buon modo di applicare concretamente la propria indignazione. Si tratta di messaggi che nutrono l’inciviltà della prevaricazione e della violenza, deleteri per l’emancipazione femminile e il progresso dell’intera società”.