La scelta assunta dalla Federcalcio di giocare la finale di Supercoppa italiana a Gedda, in Arabia Saudita, è “inadeguata e superficiale”. Lo afferma Roberta Mori, presidente della Commissione Parità e Diritti delle Persone dell’Emilia-Romagna, anche a nome delle presidenti delle Commissioni pari opportunità di Regioni e Province Autonome, in una lettera inviata al presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Gabriele Gravina e per conoscenza ai vertici della Lega Calcio, al sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti e all’Associazione italiana Calciatori, il sindacato dei giocatori.
La Conferenza nazionale, coordinata dalla presidente Mori, “si associa alle riflessioni che sottolineano l’urgenza di consapevolezza e responsabilità nell’assumere decisioni che espongono l’intero Paese a critiche di superficialità e mercificazione dei diritti umani a meri fini lucrativi”. Secondo le presidenti degli organismi di Pari opportunità, “la sottoscrizione negoziale di un accordo con uno Stato illiberale e un regime autoritario che non rispetta i diritti umani e in particolare la libertà delle donne, meritava e merita un plus di riflessione e di istruttoria”.
Preso atto della decisione irrevocabile, l’invito di Roberta Mori è “fare di questa trasferta almeno un’occasione di sostegno al cambiamento, per tutte le donne saudite in cammino verso l’emancipazione contro segregazione, intolleranza, violenza. Richiamiamo il mondo del calcio alla sua responsabilità sociale e al suo ruolo esemplare sui diritti democratici- chiude la presidente- sperando in una maggiore lucidità di analisi e necessari contrappesi a decisioni così significative, che possono imprimere ferite profonde alla vostra e nostra reputazione” .
(Stefano Chiarelli)