Importante riconoscimento per Roberta Mori, presidente della Commissione regionale Parità e Diritti delle persone. Per il suo impegno istituzionale a favore delle donne le sarà infatti assegnato il premio nazionale “Donne che ce l’hanno fatta”, nato a Pavia da Sportello Donna, Fondazione Gaia e Ottomarzotuttolanno. La cerimonia si svolgerà domani, venerdì 13 marzo, dalle 14.30 alle 18, nell’Aula Magna dell’Università di Brescia. L’iniziativa ha avuto il patrocinio del presidente della Repubblica, dell’Università di Brescia, della Provincia e del Comune di Brescia. L’evento, come lo scorso anno, è organizzato a livello territoriale dalla Consigliera di Parità, Anna Maria Gandolfi.
La candidatura è frutto della segnalazione di Nadia Caraffi e Paola Ligabue, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione EWMD sede di Reggio Emilia. L’European women’s management development international network è una realtà internazionale che si dedica all’empowerment femminile nelle professioni e ogni anno il Gruppo reggiano avanza una candidatura alle organizzatrici del Premio. L’anno scorso ha riguardato la ricercatrice reggiana Adriana Albini.
“Ringrazio di cuore le amiche di EWMD– dichiara la presidente Mori- che hanno legato espressamente la mia candidatura all’approvazione della legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, con cui abbiamo recepito in Emilia-Romagna la Convenzione di Istanbul e lo abbiamo fatto con l’apporto della società regionale”.
“Sono molto soddisfatta del fatto che il cammino intrapreso in Emilia-Romagna venga apprezzato a livello nazionale- conclude Mori-. Questo premio è in realtà un premio alla tenacia di tante donne che hanno insieme a me costruito le condizioni per l’approvazione della legge regionale 6 del 2014 per la cui attuazione in questa legislatura ci sarà tutto il mio impegno unitamente a quello dell’Assemblea e della Giunta regionali. Realizzare una democrazia paritaria, rafforzare i diritti e l’autonomia delle donne vuole dire costruire il futuro di una società più equa e più giusta”.