Ambiente e territorio

Siccità, Romagna acque presenta in commissione ingresso in Acqua Ingegneria per stoccaggi, dubbi M5s

Nei pentastellati il dubbio che l’acquisizione sia funzionale a nuovi invasi, “serve confronto prima di eventuali cambi di maggioranza negli enti pubblici soci”. Il presidente Bernabè e il Dg Gambi replicano: “Operazione utile per alzare nostro livello tecnico, non facciamo invasi”.

Dopo i vertici di Sapir, il principale Terminal operator del porto di Ravenna, e i vertici di Sapir engineering, società controllata da Sapir che si occupa di progettazione, la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, su richiesta del M5s, convoca in audizione i vertici di Romagna Acque, la Società per azioni a capitale pubblico che gestisce le fonti idropotabili della Romagna, per informare i consiglieri in merito alla nascita di Acqua Ingegneria.

Acqua Ingegneria è una società in house per la realizzazione di opere pubbliche (infrastrutture portuali, marittime, idriche e civili) che prende vita grazie alla scissione di Sapir engineering e che viene acquistata da soggetti pubblici quali l’Autorità portuale di Ravenna, enti locali e, appunto, Romagna Acque.

In apertura di seduta un consigliere del M5s ha motivato la richiesta di audizione dei vertici di Romagna Acque – il presidente Tonino Bernabè e il direttore generale Andrea Gambi (rispettivamente da sinistra nelle foto)– spiegando come, nonostante le società coinvolte nella costituzione di Acqua Ingegneria siano a prevalente capitale pubblico (Sapir, partecipata anche dalla Regione, che controlla Sapir engineering) o interamente sotto il controllo pubblico (Autorità di sistema portuale e Romagna Acque), l’operazione non sia caratterizzata da sufficiente trasparenza né da adeguato dibattito pubblico. Con questo – sottolinea il pentastellato – alimentando il dubbio che Romagna Acque “voglia accrescere le proprie potenzialità progettuali in vista della realizzazione di nuovi invasi idrici”.

Romagna Acque – ricorda il presidente Bernabè – è una società che ha il compito di garantire l’approvvigionamento idrico a 1 milione e 100 mila abitanti della Romagna, oltre a svariati milioni di turisti, specie in estate, servendo 56 comuni. Il percorso che porta all’acquisizione del 48% del capitale sociale di Acqua Ingegneria, per un investimento pari a 48 mila euro (il capitale sociale è di 100 mila euro, ndr), nasce dall’esigenza di “innalzare il tasso tecnico di Romagna Acque, ampliando il numero di tecnici specializzati, per rispondere con tempestività e professionalità al compito di progettare e realizzare opere idrauliche”. La nuova società, infatti, avrà 17 unità di personale (4 o 5 ingegneri provengono da Sapir engineering mentre gli altri saranno individuati tramite selezioni pubbliche). Riguardo all’approvvigionamento idrico, che è la mission aziendale, Romagna Acque offrirà supporto ai propri soci (in primis i comuni) anche per quanto concerne l’eventuale progettazione e realizzazione di nuovi invasi idrici. Non bisogna dimenticare – puntualizza il presidente – che la Romagna ha l’acqua grazie alle infrastrutture realizzate nel tempo, come la diga di Ridracoli, e a un sistema di reti integrate. Per potenziare il sistema di approvvigionamento idrico della Romagna, dato che l’alternanza tra siccità e precipitazioni violente sta diventando sempre più estrema e impattante, diventa prioritario ampliare la capacità di stoccaggio, in quanto i processi vanno governati e non subiti o gestiti in costante emergenza. “Romagna Acque, quindi,- conclude il presidente- non acquisisce Acqua Ingegneria per fare bacini idrici adesso, ma per essere pronta in prospettiva, considerato che tra la progettazione e la realizzazione di un invaso trascorrono circa 15 anni”.

M5s. Il “no” secco a nuovi invasi non ci appartiene. Puntiamo a politiche di risparmio idrico e quindi al risparmio energetico. Per questo siamo persuasi si debba agire in via prioritaria sulla dispersione dell’acqua. È indubitabile, però, che Acqua Ingegneria nasca soprattutto per realizzare nuovi invasi. Basterebbe renderlo pubblico e avviare un confronto aperto con i cittadini per evitare fraintendimenti e contrasti pregiudiziali. “A tal proposito- si rimarca dai 5 stelle-, la convocazione, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, dell’assemblea dei soci di Romagna Acque per deliberare l’ingresso in Acqua Ingegneria ci sembra un tentativo di blindare il percorso, mettendolo al riparo da eventuali cambi di maggioranza negli enti locali soci”. Infine, una domanda: come ci si rapporterà con la società nazionale per la progettazione di opere pubbliche che il governo intende costituire assumendo personale specializzato da mettere a disposizione degli enti locali?

Romagna Acque – risponde il direttore generale Gambi – “è una società che studia soluzioni a problemi idrici, non un’azienda che progetta invasi”. Non ha alcun fine speculativo. Uno dei costi dell’approvvigionamento idrico è dato dall’impiego di energia. La nostra società è riuscita a ridurre il costo energetico del 40% grazie all’utilizzo di fonti alternative (fotovoltaico e idroelettrico). Il risparmio idrico è una sfida per tutti, per questo si sta studiando l’approvvigionamento da più fonti all’interno di un sistema integrato. La sfida è pensare a una capacità di risposta a partire dalle fonti idriche esistenti. Su questo tema gli studi convergono e il confronto, a più livelli, è avviato. Romagna Acque ha una dispersione idrica sotto il 20%, per mantenere la quale ha predisposto un ambizioso piano di manutenzione e sostituzione programmata della rete idrica. “Acqua Ingegneria- puntualizza il direttore generale- ci garantirà una progettazione degli interventi ancora più rapida ed efficace nonché a costi contenuti. Si tratta, quindi, di un nuovo strumento utile per conseguire i nostri obiettivi aziendali”. La comunicazione di acquisizione di questa società è stata fatta in modo tempestivo e trasparente ad Atersir e ai nostri soci (i comuni). Romagna Acque, comunque, ha pubblicato ogni documento nel proprio sito internet. Un confronto pubblico deve essere avviato dai comuni, perché non spetta alla nostra azienda, pur disponibile a intervenire senza riserve. Riguardo, infine, alla società nazionale per la progettazione di opere pubbliche voluta dal governo, a quanto è dato sapere dovrebbe realizzare edifici pubblici, in particolare scuole, con attenzione peculiare all’antisismica. Non ci sembra, pertanto, possa avere alcun rapporto con la nostra azienda.

(Luca Govoni)

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