Parità, diritti e partecipazione

Partecipazione. Aula approva relazione 2019, con nuovo bando oltre 180.000 euro per 11 progetti

Voto favorevole di Pd, SI, Prodi e astensione di FI e FdI. Torri (SI): 160 progetti finanziati dal 2012, sistema che sa coinvolgere i cittadini nelle politiche pubbliche

Oltre 800 processi partecipativi rilevati e 160 progetti finanziati dal 2012 a oggi in tutta la regione per un investimento di 2,3 milioni di euro. Sono i numeri della partecipazione in Emilia-Romagna, presentati dalla giunta in Aula in occasione della Sessione annuale, che ha visto anche l’approvazione del nuovo programma di iniziative (relazione 2019) con il sì della maggioranza (Pd, SI e Prodi-Misto) e l’astensione di FI e FdI. Numeri, quelli del report, che secondo Yuri Torri di Sinistra Italiana parlano di “buona vitalità del sistema e di grande capacità di coinvolgere i cittadini nell’elaborazione delle politiche pubbliche”. “Sono pervenuti molti progetti e le risorse stanziate sono importanti, come importante è il percorso di codecisione trasparente tra enti e cittadini”, ha sottolineato Torri annunciando la data della prossima giornata della partecipazione, fissata quest’anno il 18 settembre.

I progetti finanziati. Con il bando del 2018 sono stati presentati 28 progetti, tutti certificati e finanziati, per un investimento di 375mila euro. Relativamente al bando del 2019, chiuso a marzo, sono stati presentati 11 progetti, tutti certificati e finanziati, per un investimento di circa 180mila euro (un secondo bando, sempre per il 2019, verrà attivato a luglio): per “Ravenna Partecipa” 17.500 euro, per “Rimini ci vivo” 20mila euro, per “Quartiere in vista” a Vignola 11.200 euro, per il progetto “Verso un nuovo modello di governance dell’Unione Valle del Savio” 20mila euro, per il “Percorso partecipativo per la redazione di un regolamento sui beni comuni del centro storico di Borgonovo Val Tidone” 20mila euro, per il progetto dell’Unione Bassa reggiana “Community lab” 18mila euro, per “Cento beni comuni” 11.600 euro, per “Castelvetro fra centro e periferia” 20mila euro, per “Referendum senza quorum” a Cattolica 17mila euro, per “#quellocheserve” a Verrucchio 12.240 euro e per la revisione del regolamento di cittadinanza attiva del Comune di Parma 15mila euro. Oltre alle azioni di sostegno ai processi partecipativi, l’amministrazione regionale ha attivato percorsi di dialogo per la condivisione delle politiche pubbliche di rilievo locale e regionale.

Soddisfatto della relazione Giuseppe Boschini del Partito democratico che ha rimarcato l’importanza della partecipazione per la democrazia e il senso di apertura dell’istituzione alla cittadinanza “che sa aprire i propri processi decisionali al territorio”. “C’è volontà di partecipazione- continua il consigliere dem- sono due i milioni spesi dalla Regione per percorsi partecipativi, centinaia i progetti finanziati, mentre la qualità delle proposte continua a migliorare.”

Critico invece Andrea Bertani del Movimento 5 stelle, che poi non ha partecipato al voto: “Il processo partecipativo non è mero recepimento delle proposte dei cittadini, ma codecisione, discussione, percorso partecipativo in tutto il processo decisionale. Rimanere solo nell’ambito dell’informazione, della raccolta del parere del cittadino, indebolisce la democrazia. Finanziamo e investiamo risorse ma difficilmente capiamo qual è la qualità dei processi e quali sono gli esiti.”

Perplessità anche da parte di Michele Facci di Fratelli d’Italia che punta il dito contro quelle che chiama “valutazioni discrezionali” sui progetti, che tendono “a valorizzare solamente alcuni tipi di progettualità, tematiche e associazioni, mentre ci sono anche altre realtà che meriterebbero sostegno e attenzione.”

(Giulia Paltrinieri)

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