Via libera dalla commissione Statuto e regolamento, presieduta da Silvia Piccinini, al nuovo programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale (come prevede la legge regionale 15 del 2018), per il 2021-2022.
Con questo programma, ha spiegato l’assessore al Bilancio Paolo Calvano, si vuole incrementare la qualità democratica nella fase di elaborazione delle politiche pubbliche, promuovere l’innovazione sociale e istituzionale, favorire la diffusione di opinioni informate, la cittadinanza attiva e la partecipazione dei cittadini ai processi di assunzione delle decisioni e di valutazione di politiche e servizi pubblici, contribuire a una maggiore coesione sociale, attraverso la diffusione della cultura della partecipazione e la valorizzazione di tutte le forme di impegno civico, dei saperi e delle competenze diffuse nella società. Il tutto promuovendo la parità di genere, sostenendo la partecipazione attiva dei giovani e la loro formazione alla cittadinanza attiva, favorendo l’inclusione delle persone con disabilità, dei soggetti deboli e degli stranieri e l’emersione degli interessi sottorappresentati. Si vuole, inoltre, rafforzare la democrazia e le sue istituzioni, contribuendo a rinnovare la loro azione e facilitando l’utilizzo di pratiche e strumenti di democrazia partecipativa; favorire la qualificazione della pubblica amministrazione e dei suoi operatori, oltre a sviluppare il ruolo della Regione Emilia-Romagna come sede di condivisione delle esperienze di partecipazione, anche attraverso la diffusione e l’utilizzo di piattaforme tecnologiche, metodologie e strumenti anche di carattere digitale. L’intento è anche quello di coinvolgere nuovi soggetti (a partire da giovani e donne), anche in piccole realtà territoriali.
Per finanziare questi progetti sono già state programmate nel bilancio pluriennale risorse pari a 529mila euro (massimo 15mila per ogni progetto). I primi contributi arriveranno a gennaio 2022 e i progetti potranno essere avviati da febbraio 2022.
Da segnalare l’avvio del progetto “Assemblea dei ragazzi e delle ragazze”, promosso dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e finalizzato a promuovere e valorizzare la partecipazione di ragazze e ragazzi attraverso l’ascolto di esigenze, opinioni e proposte di giovanissimi cittadini su questioni specifiche che li riguardano e che vengono portate all’attenzione delle istituzioni interessate, così da facilitare l’attuazione di politiche più eque ed efficaci. A questo progetto si affianca il progetto “Edemocracy ai tempi del Covid-19: elementi per la costruzione di una piattaforma digitale per processi decisionali ‘virtuosi’”, che si propone di analizzare la qualità dei processi partecipativi supportati da piattaforme digitali messi in atto da amministrazioni pubbliche in Emilia-Romagna a seguito e in relazione all’introduzione delle misure di contenimento della pandemia da Covid. Tale progetto è coordinato dal Dipartimento di psicologia “Renzo Canestrari” e dal Dipartimento di informatica dell’Università di Bologna.
Per Maura Catellani (Lega) “è positivo aiutare soggetti anche nei comuni sotto 5mila abitanti”. La consigliera ha poi chiesto “di privilegiare, nei bandi, la dimensione qualitativa rispetto a quella tecnica”.
Anche per Palma Costi (Pd) “è importante, con il nuovo programma, aumentare la platea dei partecipanti, coinvolgendo in primis i piccoli comuni”. Utile anche, ha aggiunto, “ancorare parte di questi progetti alla programmazione comunitaria”.
(Cristian Casali)