Parità, diritti e partecipazione

Patrick Zaki. Bonaccini-Petitti: “La difesa dei diritti umani non conosce confini geografici, gli venga riconosciuta la cittadinanza italiana”

A un anno dall’arresto del giovane ricercatore, il presidente della Regione e la presidente dell’Assemblea legislativa intervengono per chiederne con forza la liberazione

“Dopo un anno di detenzione nelle carceri egiziane, dall’Emilia-Romagna si alza ancora più forte la richiesta per la liberazione di Patrick Zaki. Patrick non ha alcuna colpa se non quella di essere uno studente, un ricercatore e un attivista per i diritti umani e deve tornare subito alla sua vita, a riabbracciare la sua famiglia e i suoi affetti più cari”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti.

“Come Regione Emilia-Romagna- sottolineano i due presidenti- ribadiamo la nostra richiesta di libertà e giustizia per Patrick Zaki e condividiamo l’appello, già sottoscritto da oltre 100 mila persone, affinché gli venga concessa la cittadinanza italiana per meriti straordinari. La difesa dei diritti umani non conosce confini geografici e la nostra terra è abituata a non voltarsi dall’altra parte davanti alle ingiustizie: le nostre comunità hanno pagato un prezzo altissimo per la democrazia e la libertà e non abbiamo intenzione di venire meno a quell’esempio. Né ora, né mai”.

“Patrick- chiudono Stefano Bonaccini ed Emma Petitti- ti aspettiamo a Bologna, per un abbraccio che è lo stesso di ogni cittadino dell’Emilia-Romagna”.

 

 

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