“Vigilare sulla ripartizione dei fondi necessari a ripristinare gli edifici scolastici danneggiati dall’alluvione dello scorso maggio i cui danni ammontano a circa 18 milioni”.
A chiederlo sono la prima firmataria Francesca Marchetti e Manuela Rontini (Pd), insieme alla capogruppo M5S Silvia Piccinini in un’interrogazione affrontata negli odierni lavori della commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità.
Oltre a chiedere il dettaglio degli interventi nell’applicazione del Decreto Legge sugli interventi urgenti post alluvione dello scorso maggio, le consigliere ricordano come “alcune scuole sono state letteralmente inondate da fiumi di acqua, in particolare, gli istituti scolastici più colpiti si trovano a Solarolo, Castel Bolognese, Lugo, Sant’Agata sul Santerno e Faenza, tutti nel ravennate”. Più in generale le stime per il ripristino divise per provincia ammontano a 9 milioni di euro nella zona di Ravenna, 2 milioni a Forlì-Cesena, oltre 500 mila euro per la città metropolitana di Bologna, 400 mila per la zona di Rimini e 100 mila euro per la provincia di Ferrara.
A fronte di un primo stanziamento di 20 milioni del Decreto Legge ‘di interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza’, è stato visto con preoccupazione il trasferimento di 10 milioni di euro da tale fondo per altri scopi, nonostante la rassicurazione del Ministero dell’Istruzione per la piena soddisfazione di tutte le richieste pervenute.
Stante la situazione riportata attestata anche dai numerosi articoli media sul tema, nasce l’atto ispettivo per avere il dettaglio degli interventi attuati nell’applicazione del provvedimento governativo per i primi interventi post alluvione.
Rispondendo alle sollecitazioni poste, l’Assessora a Scuola, università, ricerca, agenda digitale Paola Salomoni ha chiarito che “fin dalla visita del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara lo scorso 13 giugno abbiamo cercato un’interlocuzione affinché i fondi stanziati potessero essere utilizzati sia per l’edilizia scolastica che per i sistemi di supporto. A seguire, abbiamo poi coinvolto i parlamentari del territorio al fine di presentare una serie di emendamenti per utilizzare i fondi anche per il sistema 0-6 anni, per derogare il numero minimo e massimo delle classi e per prorogare la scadenza dei fondi al 31 dicembre invece della fine di agosto come inizialmente previsto. Purtroppo tutte queste proposte non sono state recepite dal governo a fronte di un fabbisogno che avrebbe facilmente impegnato la totalità delle risorse stanziate. Ad oggi, quindi, possiamo dire che la cifra destinata al ripristino delle zone alluvionate di Emilia-Romagna, Marche e Toscana sia pari alla metà delle reali necessità.”
Salomoni ha poi chiarito che l’attività dell’Assessorato regionale, per tramite dell’ufficio scolastico regionale, è di “supporto continuo alla struttura commissariale soprattutto nel monitoraggio di tutte quelle opere che non si sono potute far ricadere nelle azioni di estrema urgenza, così come eguale supporto tentiamo di dare ai comuni più piccoli per far sì che l’opera di ricostruzione non vada a discapito delle azioni previste e finanziate dal piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Alle parole della titolare regionale alla scuola, le interroganti si sono dischiarate “soddisfatte per la completezza del quadro prospettato, meno per la scarsa presa in considerazione da parte del governo per i bisogni espressi dai territori colpiti dalle alluvioni e pertanto auspichiamo un contatto costante tra Assessorato e commissione assembleare per monitorare la situazione e l’avanzamento dei lavori non ricadenti nella somma urgenza”.
(Luca Boccaletti)