La Regione si schieri a fianco dell’Unione Donne Italiane (Udi).
A chiederlo è il Partito democratico in un’interrogazione a firma di Roberta Mori (prima firmataria), Palma Costi, Mirella Dalfiume, Francesca Maletti, Lia Montalti e Marcella Zappaterra.
“Abbiamo appreso da notizie di stampa che lo scorso agosto le associazioni di Modena, Ravenna e Ferrara facenti parte dell’Udi – Unione donne italiane hanno ricevuto una comunicazione dell’ufficio del Registro unico nazionale del terzo settore (Runts) dell’Emilia-Romagna con la richiesta di integrazione dello Statuto, in ossequio al principio antidiscriminatorio, pena l’avvio di procedura di cancellazione dal Registro Unico e la relativa perdita di opportunità e sostegni”, spiegano le democratiche che ricordano come “sempre su pagine di stampa, nello specifico del quotidiano Libero, la ministra alle Pari opportunità Eugenia Roccella è intervenuta sul tema con un articolo a sua firma in cui attribuisce la responsabilità dei contenuti della missiva alle ‘idee confuse che contrassegnano l’attuale stagione del PD’ e alla leadership di Elly Schlein, rea, stando alle parole di Roccella, di voler ‘cancellare l’identità delle donne e la differenza sessuale'”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “come si pone di fronte al rischio di cancellazione di UDI Modena, Ravenna e Ferrara, ed eventualmente altre realtà associative, dal Registro Unico Nazionale del Terzo Settore come comunicato alle rappresentanti di UDI dall’Ufficio competente e quali iniziative intende assumere per scongiurare questo esito pernicioso nonché per ottenere dal Ministero competente un’interpretazione rispettosa sia degli obiettivi antidiscriminatori delle norme nazionali sia delle finalità costitutive dell’Unione Donne in Italia, ovvero del contributo che su molti territori in tutto il Paese
rende alla qualità democratica e quale baluardo a derive patriarcali”.
(Luca Molinari)