Sanità e welfare

Pensioni, Torri (Si): prorogare ‘opzione donna’ almeno fino al 31 dicembre 2018

Il consigliere si fa interprete dell’istanza del ‘Comitato opzione donna proroga 2018’ e chiede alla Giunta regionale di intervenire sul Governo

Yuri Torri (Si)
Yuri Torri (Si)

La cosiddetta ‘opzione donna’ in materia pensionistica, il cui utilizzo è stato pesantemente condizionato dalla riforma Fornero, è al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Yuri Torri (Si), che, facendosi interprete dell’istanza presentata dal ‘Comitato opzione donna proroga 2018’, ha chiesto alla Giunta di intervenire sul Governo al fine di prorogare al 31 dicembre 2018 il termine per poter esercitare tale opzione.

‘Opzione donna’ – si legge nell’atto ispettivo – era prevista nella riforma pensionistica del 2004 e consisteva nella possibilità, per le lavoratrici che avessero optato per una liquidazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo del sistema contributivo, di conseguire, in via sperimentale fino alla fine del 2015, il diritto all’accesso al trattamento pensionistico di anzianità in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e di un’età pari o superiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome. La riforma Fornero e le circolari interpretative succedutesi dal 2012, però, hanno condizionato pesantemente la possibilità di utilizzare questa opportunità. Da qui – ricorda il consigliere – l’iniziativa del ‘Comitato opzione donna proroga 2018’, che si batte affinché venga riconosciuto il grave disagio causato a gran parte delle lavoratrici, sia dipendenti sia autonome, dall’innalzamento senza gradualità dell’età pensionabile delle donne disposta per il pubblico impiego nel 2009 e per il settore privato e autonomo dal ‘Salva Italia’ a fine 2011, oltre alla storica mancanza di qualsiasi riconoscimento della differenza di genere per l’accesso alla pensione (mancato riconoscimento del lavoro di cura di figli e anziani, della funzione di caregiver, delle discontinuità lavorative legate alla maternità, etc).

Torri, pertanto, dato che a causa del protrarsi della crisi economica molte lavoratrici rimaste senza lavoro e che non rientrano nei requisiti di ‘opzione donna’ faticano a trovare una nuova collocazione lavorativa, chiede alla Giunta regionale “se non ritenga opportuno intervenire sul Governo affinché le previsioni previdenziali di ‘opzione donna’ vengano prorogate almeno fino al 31 dicembre 2018”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Luca Govoni)

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