Approvata risoluzione del Partito democratico, prima firmataria Nadia Rossi, che chiede l’intervento dell’esecutivo regionale con l’obiettivo di fare cambiare rotta al governo nazionale sul taglio dei fondi riservati alle periferie contemplato nel provvedimento cosiddetto ‘milleproroghe’ . In commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Manuela Rontini, l’atto d’indirizzo ha ottenuto il sì di Pd, Si, Fdi e della consigliera Silvia Prodi (Misto-Mdp), contrari invece Ln, M5s e il consigliere Gian Luca Sassi (Misto).
Le nostre città, ha rimarcato Nadia Rossi (Pd), “non avranno i fondi per riqualificare le periferie, dato che il governo ha cancellato un impegno assunto a dicembre con i sindaci”. A Ravenna, ha evidenziato la consigliera, “sono in bilico 13 milioni a cui sono collegati 11 interventi che rientrano nel maxi-progetto ‘Ravenna in darsena: il mare in piazza’; a Rimini 18 milioni per la riqualificazione urbana e ambientale e per il recupero delle vocazioni identitarie dei luoghi dell’area turistica di Rimini nord; a Bologna 18 milioni di euro per riqualificare aree ed edifici al Pilastro e in zona Arcoveggio; a Reggio Emilia 18 milioni per il risanamento del quartiere di Santa Croce; a Ferrara 18 milioni di euro per il progetto di riqualificazione dell’area Darsena-ex Mof-Meis; a Piacenza 8 milioni per la riqualificazione di piazza Cittadella, piazza Casalie ex Locomotori Berzolla”. L’esponente del Pd ha poi riferito di non sentirsi rassicurata dalle recenti parole del premier Conte sul recupero di questi fondi nei prossimi tre anni, “solo dichiarazione di intenti- ha affermato la dem”. La giunta regionale, ha quindi concluso la democratica, “si attivi affinché la nostra regione ottenga i 120 milioni di euro previsti per la riqualificazione delle periferie”.
“Il governo non ha fatto muro su questo, l’interlocuzione è aperta”, ha replicato Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle. Per queste ragioni ha quindi richiesto il rinvio della risoluzione, “se non verrà ritirata voteremo contro, per la strumentalità dell’atto”.
Della stessa opinione Massimiliano Pompignoli della Ln: “Oggi stiamo parlando del nulla, il premier Conte si è già incontrato con i rappresentanti dell’Anci”. La questione, ha rimarcato, “è stata ampiamente trattata a livello nazionale e già risolta, se l’atto non verrà ritirato voteremo contro”.
Anche Andrea Bertani (M5s) ha parlato di “atto strumentale”, rilevando, inoltre, che “originariamente con il bando si finanziavano appena 24 progetti, solo a ridosso delle elezioni il governo precedente ha deciso di moltiplicare i fondi”. Queste risorse, ha concluso, “saranno comunque garantite, ma in tempi più lunghi, mentre i primi 800 milioni verranno sbloccati a breve”.
Critico invece Igor Taruffi (Si), “le pubbliche amministrazione dovrebbero parlare con gli atti, non con i tweet o con i post su facebook, chiediamo al governo di mantenere l’impegno preso”.
Sulla stessa linea Marcella Zappaterra (Pd), “si tolgono 1,6 miliardi alle città e ai territori, siamo con i sindaci”.
Anche Paolo Calvano (Pd) ha dichiarato di non fidarsi delle parole di Conte: “il premier ha detto con i rappresentanti Anci che troverà una soluzione, ma non ha detto come e con quali soldi”.
Roberto Poli (Pd), nel criticare le scelte del governo, ha ricordato che “le periferie riqualificate sono sicurezza, le opere pubbliche fatte sono sviluppo e gli investimenti sono occupazione”.
Giorgio Pruccoli (Pd) ha invece rilevato che, “le amministrazioni comunali potranno riottenere questi fondi con l’attivazione di contenziosi, come d’altronde ha affermato lo stesso Conte”. Ha poi parlato di provvedimento, quello del governo nazionale, che “cancella e mortifica le periferie e, in generale, il territorio”.
Gian Luca Sassi (Misto) ha invece ribadito che “il premier ha preso degli impegni che verranno onorati”.
(Cristian Casali)