La commissione “Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport”, presieduta da Giuseppe Paruolo, ha visto oggi un’informativa dell’assessorato competente in materi di pesca sportiva e in acque interne. All’attenzione della commissione sono state inoltrate due petizioni popolari, che dovranno essere esaminate entro settembre.
Verso la fine della scorsa legislatura regionale, era pressoché ultimata la stesura del nuovo Regolamento in applicazione della L.r. 11/2012, ma nel frattempo si sono dimessi alcuni membri della Commissione ittica regionale; nei prossimi giorni avverrà la nomina dei sostituti. In questi mesi, inoltre, è avanzato il processo di riordino istituzionale, con il superamento delle Province, che erano gli Enti chiamati a gestire la materia, ed è maturata la convinzione che sia necessario intervenire anche sulla legge regionale, in particolare per affrontare la questione del bracconaggio. L’obiettivo, hanno spiegato i funzionari dell’assessorato, è prevedere “un consistente aumento delle sanzioni amministrative e pecuniarie, per chi si rende responsabile di questo reato”, definendo “una procedura inattaccabile dal punto di vista legale per procedere alla confisca dei mezzi utilizzati per trasportare il pesce pescato in modo fraudolento”. Particolarmente significativo nei corsi d’acqua della provincia di Ferrara, “questo fenomeno pone anche problemi di salute pubblica, perché quel pesce viene poi commercializzato senza le necessarie garanzie igieniche e di conservazione”.
La revisione della legge regionale dovrà anche tenere conto della questione “della reimmissione delle specie ittiche non autoctone, in particolare la carpa”. Si tratta di una specie presente da secoli nei nostri corsi d’acqua, e che costituisce una larga maggioranza della biomassa complessiva, ma è competenza dello Stato, confermata da una sentenza della Corte costituzionale, stabilire quali specie siano autoctone e quali no; in ogni caso, è possibile prevedere forme più o meno intense di protezione.
(rg)