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Pigoni (Lista Bonaccini): aiutare l’industria ceramica a sostenere i costi per la transizione ecologica

La consigliera chiede di aiutare chi sta investendo in tecnologie e per l’efficientamento energetico. Il sottosegretario Baruffi: “Per ora la Commissione europea non prevede risarcimenti. La Regione è impegnata a trovare soluzioni”

Aiutare l’industria ceramica, come richiesto anche da 34 eurodeputati, a sostenere i costi indiretti dell’Emission Trading System (Ets) e promuovere azioni che favoriscano la transizione ecologica, la ricerca della sostenibilità ambientale, economica ed etica del nostro modello di sviluppo e di coesione. Lo chiede con un’interrogazione a risposta immediata in Aula Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) sottolineando che “questa operazione non deve in alcun modo penalizzare chi sta investendo in tecnologie per la decarbonizzazione, l’efficientamento energetico e l’utilizzo di energie rinnovabili, senza le quali è impensabile fare fronte efficacemente ai cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di gas serra”.

“Alcuni settori produttivi -ha sottolineato la consigliera- presentano maggiore criticità e fra questi troviamo quello della ceramica. L’Ets, vale a dire il sistema per lo scambio delle quote di emissione carbonica definito dall’Unione europea, con l’obiettivo di incentivare il progressivo utilizzo di energia compatibile con l’ambiente, può diventare un freno per le industrie e le attività produttive che comportano maggiori consumi. L’Unione ha previsto per 14 settori forme di compensazione, senza però inserire fra questi il comparto ceramico. Un approccio da parte dell’Unione che non tenga conto di questo aspetto rischia di determinare difficoltà per un settore trainante per l’economia regionale e nazionale. Appare quindi indispensabile un nuovo quadro di regolazione europeo per il settore”.

Ha risposto il sottosegretario Davide Baruffi: “Nel 2021 era già stata evidenziata la necessità di variazioni nella disciplina Ets con misure per il settore ceramico ma la Commissione europea lo aveva escluso per la compensazione dei costi. I costi indiretti pesano fortemente sul settore, erodono la capacità di investimento e minano la competitività, minacciando crisi del settore e delle forniture di ceramica in Italia e all’estero. La Regione continua a esprimere le proprie preoccupazioni e a impegnarsi per trovare soluzioni. In questo scenario si inquadra un finanziamento di circa 19 milioni previsto dal Pnrr per sostenere la prima ‘Hydrogen valley’ a zero emissioni in Emilia-Romagna. A questa iniziativa regionale se ne affiancano altre, sempre in ottica di sviluppo e decarbonizzazione e di interesse per il settore ceramico”.

La consigliera si è detta soddisfatta: “Bene che la Regione insista affinché il settore ceramico venga inserito tra quelli che potranno recuperare i costi indiretti. Bene anche i progetti per l’impiego dell’idrogeno ma questa decisione dell’Europa rischia di penalizzare fortemente un settore come quello ceramico che si sta impegnando per la transizione ecologica”.

(Lucia Paci)

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