“Il Difensore civico e il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), organi di garanzia della Regione che garantiscono servizi a tutela dei cittadini in forma gratuita, sono un importante presidio democratico a difesa dei diritti specie dei più deboli che va valorizzato e rafforzato”.
È il messaggio che esce dall’incontro promosso dal Difensore civico e dal Corecom dell’Emilia-Romagna per far conoscere l’attività in ambito di controversie con enti pubblici e con soggetti privati che offrono un servizio pubblico, come, ad esempio, i gestori della telefonia (il Corecom) e i gestori di acqua, luce e gas (il Difensore civico), tenutosi oggi a Bologna nella sede dell’Assemblea legislativa.
Ad aprire i lavori il Difensore civico dell’Emilia-Romagna, Guido Giusti: “Il Difensore civico è un organo di facile accesso, totalmente gratuito, che opera a garanzia dei diritti e degli interessi dei cittadini nei confronti dell’amministrazione pubblica e di tutti quei soggetti, anche privati, che svolgono una funzione pubblica o di pubblico interesse, come, ad esempio, i gestori di acqua, luce e gas.Nel 2023 le istanze pervenute al Difensore civico dell’Emilia-Romagna sono state 766; di queste, 456 quelle istruite perché di competenza e 416 quelle concluse. Nei giorni scorsi si è riunito per la prima volta in Emilia-Romagna, a Bologna, il Coordinamento nazionale dei difensori civici”.
Per il presidente del Coordinamento nazionale dei difensori civici, Marino Fardelli “l’obiettivo è quello di superare, con anche la persuasione, quel muro che a volte separa il cittadino dalle pubblica amministrazione. La figura del difensore civico è diffusa in tutta Europa, ma solo in Italia la nomina avviene a livello locale: un limite che patiamo a livello internazionale. Serve, quindi, rafforzare il Coordinamento nazionale dei difensori civici”.
Dopo Fardelli, sull’evoluzione delle competenze dell’istituto, è intervenuta Gianna Morandi, Difensore civico della Provincia autonoma di Trento.
Sull’attività del Corecom è intervenuto il vicepresidente Giorgio Tonelli: “Il Corecom, estensione locale dell’Agcom, vigila sul sistema delle comunicazioni regionale e opera anche per assicurare il rispetto delle norme, a partire dalla parità d’accesso durante le campagne elettorali. Inoltre, interviene nelle controversie tra i gestori dei servizi di telecomunicazioni e gli utenti”. “Nel 2023 – riferisce Tonelli – le istanze di conciliazione (primo grado) pervenute al Corecom sono state 4.781, di cui 3.298 concluse con accordo, con 1.139.195 euro riconosciuti ai cittadini. Mentre le istanze di definizione (secondo grado) sono state 459, con 345 accordi conclusi in udienza, per 393.037 euro riconosciuti ai cittadini, i provvedimenti di definizione sono stati invece 67, per 54.654 euro di somme riconosciute”.
“Nel perseguire l’obiettivo di promuovere una società basata sui principi della giustizia e dell’equità – ha affermato la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti – è fondamentale riconoscere e sostenere il lavoro di questi organi di garanzia, che rappresentano un baluardo contro l’arbitrarietà e l’ingiustizia, per la pacificazione sociale”. “Queste due strutture, nel corso degli anni, hanno sviluppato competenze sempre più estese, fino a creare un ponte tra i cittadini e le amministrazioni pubbliche. Parliamo di forme di tutela gratuite, di facile accesso”, ha proseguito la presidente. “L’Assemblea legislativa – ha concluso Emma Petitti – mette al centro i diritti fondamentali dei cittadini, la cui promozione e la cui tela sono un valore strategico condiviso da tutte le forze politiche. Anche per questo Corecom e Difensore civico costituiscono un pilastro fondamentale del nostro sistema democratico”.
“Le strutture di garanzia, a partire dal Difensore civico e il Corecom, non sono solo strumenti utili a dirimere controversie per cittadine e cittadini, ma un punto di riferimento per la costruzione di politiche regionali”, interviene poi il presidente della commissione assembleare di Parità, Federico Amico. “Con la commissione che presiedo, che ha rapporti costanti con i due organi, possiamo mettere a disposizione la tutela dei diritti per tutte e tutti”.
A chiudere i lavori Gianluca Gardini, docente di diritto amministrativo all’Università di Ferrara, che in Emilia-Romagna ha guidato sia Difesa civica sia Corecom: “Gli organi di garanzia devono essere imparziali, sono dei sensori sui territori, a contatto diretto con i cittadini, uno strumento concreto per l’Assemblea legislativa e per questo devono essere valorizzati”. Con Corecom e Difensore civico, ha precisato, “si valorizza la partecipazione dal basso. Parliamo di istituti che il cittadino comprende in quanto risolvono i loro problemi concreti e, per giunta, in modo gratuito”.
Fra i relatori all’incontro anche Nicola Posteraro, docente di diritto amministrativo all’Università degli studi di Milano, Marco Magri, docente di diritto amministrativo all’Università di Ferrara, Marco Macchia, docente di diritto amministrativo all’Università di Roma Tor Vergata, e Marina Caporale, docente di diritto amministrativo all’Università di Modena e Reggio Emilia.
All’incontro, inoltre, sono stati presentati i volumi “Contributo allo studio della difesa civica quale strumento di risoluzione alternativa delle controversie”, di Nicola Posteraro, e “I Comitati regionali per le comunicazioni: riding two horses at once?”, di Marco Macchia.
(Cristian Casali)